Il mondo a venire

Messianismo ed escatologia nel pensiero ebraico medievale

  • Roberto Gatti

    Ricercatore – Istituto di Storia dell'età contemporanea, Asti

  • martedì 27 Ottobre 2015 - 17.30
Centro Studi Religiosi

Audio integrale

Per la comunità ebraica l’età medioevale rappresentò una particolare «età dell’angoscia», come mostrano le persecuzioni che la colpirono (ad esempio, quella del 1148 che coincise con l’avvento al potere in Spagna della dinastia degli Almohadi e che dettò a Maimonide la sua Lettera della persecuzione, ma come documentano anche le persecuzioni verificatesi nell’Occidente cristiano in connessione con la peste nera del 1349 o i pogrom in Spagna del 1391 testimoniati tra gli altri da Hasday Crescas).
Un altro fattore che caratterizzò la vita ebraica nel Medioevo è rappresentato dall’insorgere di molteplici figure messianiche e dalla delusione conseguente al loro fallimento storico (per quel che riguarda l’Oriente e l’Occidente, se ne veda la documentazione offerta dallo stesso Maimonide nella cosiddetta Lettera alla comunità dello Yemen). Di fronte a questi molteplici tentativi di «forzare i tempi dell’era messianica», le élites ebraiche rappresentate dai filosofi e dai teologi si trovarono nella duplice situazione da un lato di tenere desta la fede messianica e di ribadire – in funzione anti-cristiana – il carattere non ancora redento del mondo (rispondendo in questo modo al fallimento dei vari Messia ebrei apparsi sulla scena storica), dall’altro lato di richiamare a un atteggiamento di prudenza e cautela per tutto ciò che riguardava modi e tempi concreti dell’età messianica. Fino ad Hasday Crescas, il discorso teologico del Medioevo ebraico considera la fede nel Messia come uno degli articoli fondamentali della fede della comunità; al tempo stesso, però, esso tratta il tema con una sobrietà ben lontana dalla sua sopravvalutazione e universalizzazione presente, ad esempio, nella cultura filosofica ebraica del tardo Ottocento e del Novecento di matrice più spiccatamente religiosa e non “secolarizzata” (si pensi soltanto alle figure di Cohen, Buber e Lévinas). Il nostro intento è appunto quello di restituire al lettore i tratti di sobrietà e cautela (insieme alla registrazione di alcune significative divergenze) che caratterizzano le riflessioni sul tema elaborate da due autori significativi del Medioevo filosofico e teologico ebraico (e cioè Maimonide e Hasday Crescas); più precisamente, l’intento è quello di presentare in forma sintetica le problematiche che si delineano intorno all’espressione yemot ha-mashiah (i giorni del Messia).
Queste tematiche possono essere riassunte nei punti seguenti: a) il problema delle caratteristiche essenziali dell’età messianica; b) la questione del tempo della venuta del Messia; c) il legame che esiste tra la realtà indicata dall’espressione «giorni del Messia» e altre realtà di natura più tipicamente escatologica, quelle indicate cioè dal termine tehiyyat ha-metim (resurrezione dei morti, ossia di un fenomeno che deve accadere be-guph u-nephesh, nel corpo e nell’anima e cioè «il ritorno dell’anima al corpo») e dal termine ha-‘olam ha-ba’ (il mondo a venire). In relazione a quest’ultimo punto, dirò subito che Maimonide esclude una coincidenza tra l’era messianica e quella della resurrezione dei corpi e anzi sostiene che quest’ultima non si identifica neanche con la dimensione di ha-‘olam ha-ba’, mentre il pensiero di Hasday Crescas tende a sottolineare la sostanziale identità tra questi tre fenomeni (e cioè tra avvento del Messia, resurrezione dei corpi e mondo a venire), sia pure con alcune importanti distinzioni.

(da R. Gatti, Messianismo ed escatologia nell’ebraismo filosofico medievale, in «Humanitas», LX, n. 1-2, gennaio-aprile 2005, pp. 57-59)*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

Altre conferenze del ciclo

Torna all'archivio conferenze

Approfondimenti