Il nucleo principale del libro è nella seconda parte, dove l”autore presenta una rilettura dell”affermazione iniziale del credo nicenocostantinopolitano: “Credo in un unico Dio”. E” un tentativo di rispondere alle domande che, sempre più frequentemente, toccano il cammino dei credenti negli ultimi tempi: chi è l””io che dichiara la sua fede? Che cosa significa “credo” in questo contesto? E chi è l””unico Dio” in cui la fede è riposta? (p. 83)
Definire una polarità concettuale e poi costruire su di essa un discorso è tipico del modo di argomentare del sociologo americano Peter Berger, direttore dell”lnstitute for the Study of Economic Culture dell”Università di Boston. In questo libro l”osservazione vale soprattutto per due termini: plu-ralismo ed esclusivismo.
Uno degli aspetti più positivi dell”essere credenti oggi è la libertà offerta da un pluralismo che non risparmia certo l”ambito religioso; il pluralismo, infatti, mette l”uomo contemporaneo davanti ad una riflessione che non è più una scelta bensì un obbligo: “Posso unirmi ai pellegrini che si radunavano all”alba per dirigersi al fiume, a Benares, dove si immergevano in una moltitudine di dei (…) ognuno di noi può scoprire un Budda dentro di sè. Posso anche unirmi a coloro che prega-no in una delle innumerevoli moschee che si susseguono dall”Oceano Atlantico al Mar della Cina (…). Ma poi c”è il mattino seguente” (pp. 147-148).
D”altro canto questa grande libertà può anche spaventare e lasciare spazio a comportamenti esclusivisti che talvolta prendono forma nei gruppi fondamentalisti, chiusi, che richiedono un”adesio-ne incondizionata a comportamenti e a idee tassativi e pretendono di placare tutte le ansie che derivano dalla fragilità, dall”insicurezza e dalla solitu-dine.
La prima e la terza parte del libro fanno un po” da cornice. All”inizio l”autore esplicita alcune precomprensioni che senz”altro guidano e limitano un”analisi che resta molto legata al mondo protestante statunitense attuale. La terza parte si propone invece di mettere a fuoco alcuni aspetti della vita pratica del credente, sia in rapporto ad una comunità che in relazione alle norme morali.