«I convertiti e gli apostati si mostrano (…) come attori sociali in senso proprio, dotati di quella agency che consente loro di scegliere della propria vita in base a preferenze e convinzioni. Sono seekers, "cercatori", cioè soggetti impegnati in prima persona in un percorso di ricerca di senso» (p. 298).
È questo il punto di partenza della ricerca sociologica condotta da Mario Cardano e Nicola Pannofino in Piccole apostasie: emanciparsi dalle letture troppo semplicistiche che vedono nell’adesione a uno dei culti presenti nell’ampia galassia dei cosiddetti Nuovi Movimenti Religiosi (NMR) il risultato di un "lavaggio del cervello" che toglie al soggetto ogni vera capacità di scelta e di decisione. In realtà accade altro e quanto accade è il risultato di una ricerca e di una decisione solitamente ben ponderata (anche se ciò non toglie che questa sia spesso la conseguenza di una crisi personale più o meno grave). E così come la conversione a un NMR è il risultato di un processo decisionale che mette in questione l’identità del soggetto (portato in molti casi ad abbandonare la famiglia, la consolidata cerchia di relazioni sociali, il lavoro e l’abitazione per sostituirli con l’ingresso nella comunità scelta), lo stesso può dirsi per la natura processuale complessa che conduce all’apostasia e alla rinuncia a una fede religiosa e a una comunità a cui si è appartenuti anche per gran parte della propria vita.
Cardano e Pannofino cercano dunque di restituire le tappe caratteristiche di tali processi scegliendo di descrivere l’esperienza di apostati provenienti da quattro diversi movimenti religiosi, scelti con l’intento di fornire almeno un esempio relativo alle quattro grandi aree che caratterizzano, secondo gli autori, i NMR: Damanhur (gruppi mistico-esoterici), Scientology (gruppi del potenziale umano), Soka Gakkai (gruppi neo-orientali) e Testimoni di Geova (gruppi cristiani conservatori).
Nel processo che conduce al congedo è possibile rintracciare quattro tappe distinte, grosso modo comuni a ciascuna delle esperienze narrate dai testimoni. A una prima tappa rappresentata da un disagio generico, non meglio identificato, che porta in primo piano la difficoltà di continuare a convivere nella comunità o di aderire pienamente alla dottrina religiosa, segue solitamente un tentativo di riparazione attraverso il quale è lo stesso soggetto del disagio che cerca di recuperare la tranquillità e la convinzione perdute, spesso attraverso un confronto negoziale con gli altri membri della comunità. La terza tappa è rappresentata dall’aprirsi di un varco riflessivo che attiva quella disposizione scettica che porta all’apostasia. È in questo momento che prendono corpo le critiche più serrate ai diversi aspetti caratteristici della comunità (dall’organizzazione gerarchica alla struttura economica ecc.) fino a una vera e propria "secolarizzazione" della dottrina, così deprivata delle sue caratteristiche di fede e "smascherata" come travisata o ingannevole. La quarta tappa è rappresentata dalla vera e propria fuoriuscita che, soprattutto nel caso di comunità di conviventi o particolarmente "avide" di impegno e partecipazione, richiedono una preparazione pratica particolarmente gravosa: una nuova abitazione, un nuovo lavoro (spesso dopo anni di lavoro all’interno della comunità che non hanno fornito una professionalità spendibile all’esterno), la ricostruzione di relazioni sociali con la famiglia e i vecchi amici abbandonati al momento della conversione e altro ancora.
Il congedo da un NMR, tuttavia, non corrisponde necessariamente a un abbandono dell’esperienza religiosa in toto. Spesso chi ha aderito a un NMR e lo ha in seguito abbandonato resta un seeker e continua a cercare un senso in esperienze religiose vicine a quelle abbandonate: per esempio chi abbandona i Testimoni di Geova resta nell’ambito del cristianesimo e chi abbandona Scientology può aderire a gruppi che rifiutano la struttura gerarchica dell’organizzazione ufficiale ma continuano a seguire gli insegnamenti di R.L. Hubbard. Tuttavia, questo avviene certamente con uno sguardo rinnovato e un maggiore scetticismo nei confronti di strutture gerarchiche troppo soffocanti nei confronti della libertà individuale.