Lotta per il riconoscimento


Nella prima parte del libro Honneth delinea i riferimenti concettuali della sua “etica del conflitto” traendo, dal concetto hegeliano di lotta per il riconoscimento, l’idea che la formazione pratica dell’identità presupponga l’esperienza del riconoscimento intersoggettivo e che l’aspirazione all’affermazione individuale rappresenti, in quanto tensione morale, un carattere costitutivo della vita sociale. Amore, diritto e solidarietà sono le tre modalità del riconoscimento che, secondo Honneth, i testi hegeliani ci permettono di distinguere. La dinamica tra affermazione e negazione del riconoscimento individuale nelle diverse dimensioni sociali descrive il conflitto non solo come un fatto in sé etico, ma anche come il medium morale dello sviluppo del rapporto etico stesso. Nella seconda parte del libro, l’argomentazione mira ad una comprensione dell’infrastruttura morale delle relazioni intersoggettive con i mezzi di una “fenomenologia empiricamente controllata”. Si chiarifica così l’obiettivo di Honneth, che è quello di “spiegare i processi di trasformazione sociale in riferimento alle pretese normative strutturalmente connesse alla relazione di reciproco riconoscimento” (p. 114). Una teoria critica della società orientata normativamente considera il processo conflittuale di lotta per il riconoscimento come il medium dello sviluppo morale della società stessa. In particolare, l’esperienza soggettiva del disconoscimento si rivela determinante per la comprensione del conflitto nella sua dimensione morale. La negazione e la lotta per il riconoscimento segnano un processo di avanzamento nella autorealizzazione personale dell’individuo o di un gruppo. In particolare, Honneth sottolinea il nesso fra misconoscimento e lotte sociali, sia quando esse siano strettamente legate ad interessi materiali, sia quando esse si configurino come reazione alla negazione dello status di persona giuridica. Utilizzando i contributi di Hegel, Marx, Mead, Sorel e Sartre, Honneth giunge a elaborare una teoria critica orientata normativamente, che presenta il vantaggio di superare l’opposizione fra liberals e communitarians. Attraverso l’idea di un’eticità formale, Honneth trova una possibile soluzione teorica alla necessità – misurata soprattutto sulle esigenze delle società post-tradizionali – di dare una visione unitaria delle tre diverse modalità di riconoscimento: “il suo concetto conterrà tutti i presupposti intersoggettivi che oggi devono essere realizzati affinché i soggetti possano sapersi difesi nelle condizioni della loro autorealizzazione” (p. 201).

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2002
Recensito da
Anno recensione 2003
Comune Milano
Pagine 250
Editore