Il volume raccoglie in gran parte materiali del convegno di studi “Lo statuto giuridico dell’Islam in Europa”svoltosi a Como nel giugno 1995 per iniziativa della facoltà di giurisprudenza dell”Università di Milano. Il curatore Silvio Ferrari, docente di Diritto ecclesiastico, ha saputo convocare alcuni tra i maggiori studiosi dell”argomento in ambito giuridico e sociologico, provenienti da sette paesi diversi. Ne emerge un panorama quanto mai variopinto e complesso in cui si fronteggiano “gli” Islam e “le” Europe, concetti poliedrici coniugati al plurale più che al singolare e che hanno storicamente prodotto soluzioni differenti del rapporto fra religione e società; mentre sembrano evidenti i limiti di un approccio generalmente privilegiato quale quello del diritto internazionale privato, sulla base dell”aumento esponenziale della figura del “musulmano cittadino europeo” e quindi della necessità di affrontare le relative problematiche giuridiche su categorie non esclusivamente internazionalistiche. “L”Islam non è separato dalla storia europea, che ne è intessuta; – scrive G. Conetti, dell”Università di Milano – ne costituisce invece una componente essenziale. Trattare della sua presenza e condizione in Europa appare perciò un aspetto del modo di essere delle nostre istituzioni e dei nostri ordinamenti, non un capitolo marginale concernente il trattamento di transitorie colonie di stranieri migranti” (p.282). Tre, in particolare, sono le direttrici su cui si dipana la riflessione, a partire da un”analisi di taglio squisitamente sociologico (proposta da F. Dassetto e S. Allievi), per giungere al racconto comparato delle soluzioni adottate in Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Belgio e alla lettura, offerta da F. Castro, dei profili giuridici dell”Islam italiano. Particolarmente interessante, anche per la stretta attualità dei temi trattati, appare l”intervento di S. E. Ben Abid, dell’Università di Tunisi, su “La Shari”a fra particolarismi e universalità”, che affronta fra l”altro le prospettive della poligamia e del ripudio, dello statuto dell”individuo e dei diritti umani, sino alla critica della laicità, del nazionalismo e della democrazia. Sottesi ad ogni pagina del testo, si potrebbe dire, stanno comunque tutti i nodi del dibattito contemporaneo su cittadinanza, società multiculturale e memoria storica, a conferma che l”alterità dell”Islam, lontano e vicino nello stesso tempo, è ormai divenuta un passaggio obbligato per ogni considerazione sull”identità europea medesima. Completano il libro le richieste delle organizzazioni musulmane, che – se ce ne fosse stato bisogno – confermano l”urgenza e la delicatezza del problema, oltre ad una sintetica bibliografia giuridica dell’Islam in Italia.