I due saggi che compongono questo volume – a cui Pier Paolo Portinaro ha premesso un’introduzione storica e teorica – riflettono sulle molteplici accezioni del concetto di solidarietà, indagandone sia il versante più propriamente altruistico (il dono), sia quello legato agli interessi di chi agisce in modo solidale. Emerge così una variegata fenomenologia: dalle forme di solidarietà operaia della società industriale alle attività non-profit dell’associazionismo transnazionale, fino all’agire solidale per spirito di sacrificio. Il concetto di solidarietà entra nel lessico socio-politico con l’avvento della società industriale: infatti, nel momento in cui l’agire sociale del movimento operaio diventa prassi conflittuale, entra in gioco lo Stato che si fa portatore di politiche di assistenza nell’interesse pubblico. La solidarietà al centro del dibattito odierno è invece depurata dalle componenti antagonistiche che erano proprie dell’accezione dominante della “solidarietà di lotta”: in questo senso la solidarietà attuale ha una matrice universalista, a cui però si oppone un ulteriore modello, quello della solidarietà di comunità. Nel suo saggio, Bayertz analizza quattro importanti modelli del concetto di solidarietà: solidarietà come fratellanza universale, come unità sociale, come legittimazione dello stato sociale e come concetto di lotta. Oggi, prevale però la tendenza a designare come solidarietà qualsiasi prestazione di aiuto, fino ad avvicinarsi al termine e alla pratica della beneficenza: risulta quindi sensato legare il concetto di solidarietà alle pratiche di aiuto, materiale o simbolico, nei confronti di coloro che lottano per i propri diritti. La solidarietà può infatti nascere sulla base di interessi comuni, ma va necessariamente oltre il muro di tale comunanza: essa possiede infatti una dimensione morale che ha una connessione con il concetto di giustizia (come ha evidenziato Rawls, per il quale il ricorso alla giustizia è più adeguato, per la società moderna, rispetto all’appello alla fratellanza). Non a caso, alla risorsa “solidarietà” sempre più spesso oggi si fa appello: valore fondante del “privato sociale”, essa coopera con lo Stato e il mercato nel garantire l’integrazione della società contemporanea. Infatti, è in particolare proprio al Terzo settore che, a fronte dei costi disintegratori della globalizzazione e dei processi di smantellamento del welfare, si tende ad attribuire un ruolo strategico per il rafforzamento della società civile.