In questo nuovo affascinante volume Eugenio Borgna ci conduce in un viaggio al centro dell’universo emozioni, convinto che «noi conosciamo le cose non solo con la ragione astratta e calcolante, ma anche con le ragioni del cuore». Come in tutte le sue opere precedenti, lo studioso tratta il tema centrale con un doppio registro metodologico: l’esperienza clinica maturata nella sua quotidiana attività ospedaliera, e la letteratura moderna, che rende possibile e piacevolissima la lettura anche a chi sia sprovvisto di nozioni mediche e scientifiche. Questo doppio registro è del resto individuabile in gran parte degli approcci recenti nel campo delle passioni e delle emozioni: sentimenti come la rabbia o la fiducia vengono sperimentati e ‘schedati’ nei reparti ospedalieri, il pianto è analizzato nei vetrini di laboratorio (vedi le recenti indagini del neurobiologo americano Norman Frye), le risate vengono da tempo utilizzate come terapia aggiuntiva ai farmaci. La medicina e le emozioni, insomma: un settore di indagini recente, che studia i rapporti, strettissimi, tra corpo e psiche. E al quale si sono aggiunte ricerche condotte da neurologi e psicobiologi che mostrano come le emozioni intense siano capaci di plasmare l’organismo in modo incisivo; e come i meccanismi biologici, chimici e fisiologici provocati da uno scoppio di risa o una crisi di pianto lascino tracce spesso definitive e possano essere letti attraverso il vissuto interiore dell’individuo. Il libro prende in esame alcune esperienze emotive, tra le più em-blematiche, allargando il campo d’indagine dei libri precedenti, che si incentravano in particolare sulla tristezza, sull’ansia e sulla malinconia: l’amore e l’odio, la gioia e l’angoscia, la vergogna e la nostalgia, il discorso emozionale del volto, del corpo e di quei misteriosi e quasi impercettibili segnali mimici rappresentati dagli sguardi. L’indagine è condotta con la convinzione che ciascuna emozione contenga in sé il fondamento conoscitivo e la premessa per la successiva eventuale terapia in caso di sofferenza e di richiesta di aiuto. Le emozioni sono infatti contrassegnate dalla intenzionalità (nel senso di Husserl), e dalla trascendenza come bisogno di conoscenza e di apertura verso l’esterno. Lo studioso distingue con la cautela del caso tra stati d’animo (gli Stimmungen della tradizione tedesca), che sono caratterizzati da una maggiore interiorizzazione, emozioni che si indirizzano invece verso l’esterno e che si nutrono della relazione con gli altri, ed emozioni intenzionali, o sentimenti.