Il saggio di Zoll si presenta come una riflessione storico-sistematica sul concetto di solidarietà. Attraverso il termine precursore “fraternità” è possibile identificare, già dai tempi della Rivoluzione francese, alcuni degli aspetti che confluiranno nella successiva rappresentazione del legame solidale fra individui come fattore di coesione sociale, ma è con la distinzione operata da Durkheim fra “solidarietà meccanica” e “solidarietà organica” che emerge il punto di riferimento fondamen-tale. E’ caratterizzata come “meccanica” quella forma di relazione solidale fondata sul reciproco riconoscimento dell’uguaglianza dei soggetti fra di loro. Zoll intravede però la possibilità di cogliere la tipologia dei nuovi comportamenti solidali del nostro presente attraverso la seconda forma durkheimiana di solidarietà, quella “organica”, in analogia all’individualità ed interdipendenza di ogni organo del corpo animale rispetto al tutto. In questo secondo caso, infatti, la solidarietà si volge oltre i confini della comunità e si fonda sul riconoscimento della differenza fra gli individui, pur nell’ammissione di una loro fondamentale uguaglianza, da ultimo riducibile al loro essere uomini. Nelle società moderne si configura una sempre più pressante tendenza alla richiesta di comportamenti solidali nei confronti del “diverso”. Ma se, proprio per questo, è rilevabile un processo di crisi della solidarietà operaia e sociale nelle loro dimensioni tradizionalmente “istituzionalizzate”– sindacati e welfare state –, allo stesso tempo è innegabile che sia in atto una loro interna e parziale trasformazione verso la solidarietà organica. L’argomentazione di Zoll è diretta a mostrare come questa trasformazione socio-culturale della solidarietà affondi nel pluralismo delle società moderne, dove individualizzazione e coesione sociale non si pongono come termini necessariamente antagonisti. Questo non significa che la solidarietà meccanica lascerà definitivamente il posto alle nuove forme di solidarietà. Zoll imposta, infatti, la sua ricerca mettendo in rilievo la plurivocità del concetto di solidarietà. Il riconoscimento delle sue tre dimensioni di significato – coesione sociale, solidarietà operaia e solidarietà sociale – identifica allo stesso tempo diversi aspetti della crisi contemporanea. La distinzione operata da Durkheim consente, invece, di spostare l’accento sulla trasformazione, piuttosto che sull’idea statica di un tramonto della solidarietà. In questa prospettiva, l’idea chiave per la discussione sociofilosofica attuale è “la questione relativa alla giustizia”, poiché non è possibile pensare ad una solidarietà organica se non presupponendo la realizzazione di condizioni eque di cooperazione.