La ragione populista


Uno degli obiettivi del volume è quello di riscattare il concetto di populismo dalle sfumature denigratorie che ne hanno fatto l’opposto delle forme politiche degne di una piena dignità e razionalità. Laclau afferma che le scienze sociali contemporanee trovano difficoltà a includere nelle loro analisi ciò che appartiene alla sfera passionale e affettiva delle dinamiche politiche. Queste difficoltà hanno condotto a osservare il fenomeno populista come un’anomalia che si pone al confine tra il campo del potere istituzionale e quello del movimento popolare, giungendo inoltre a configurare un antagonismo fondamentale tra il popolo e i suoi nemici. Il populismo non è un’ideologia, ma una dimensione della cultura politica presente in movimenti diversi tra loro: è pertanto insensato tentare di identificarne i contenuti universali. Per Laclau il populismo è soprattutto un aspetto della costruzione dell’identità sociale contemporanea in grado di condensare un’ampia varietà di antagonismi che generano specifiche richieste politiche, intese come richieste di inclusione nel sistema che, in assenza di soddisfazione, si accumulano e si trasformano in esplicite rivendicazioni: la pluralità di tali antagonismi configura il gruppo variegato di coloro che si trovano in posizione subordinata e hanno elaborato richieste di riconoscimento non soddisfatte. A quel punto si produce una distinzione nello spazio sociale: da un lato il “noi-popolo”, dall’altro i “loro-potere”. È questo per Laclau il fondamento del populismo, che diventa tale attraverso l’elaborazione di un sistema stabile di significati collettivi in grado di mobilitare i gruppi alla ricerca di inclusione e soddisfazione. Il populismo presuppone dunque la costruzione di un’identità popolare generata dalle esclusioni sociali che vengono prodotte dal sistema sociale e politico: la convergenza delle richieste democratiche, eterogenee per definizione, produce il passaggio a una soggettività populista. Ciò è possibile soltanto se il populismo stabilisce una frontiera interna alla società tra popolo e potere, producendo così un antagonismo radicale che interroga il meccanismo della rappresentanza, fondamentale per il governo delle democrazie liberali contemporanee. In quest’ottica il populismo presenta il popolo come unico rappresentante del “tutto”, mirando alla costruzione di un’egemonia culturale attraverso la produzione di nomi, simboli e significati in grado di superare la disaggregazione dell’ordine sociale. Ed è allora per questo motivo che il populismo rappresenta più una logica politica che non un movimento, un’ideologia o un sistema di relazioni sociali.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2008
Recensito da
Anno recensione 2009
ISBN 9788842085461
Comune Roma-Bari
Pagine XXXIII+265
Editore