In difesa della fede

La Chiesa di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI


Questo volume delinea in modo documentario la complessità del pontificato di Giovanni Paolo II e coglie le linee programmatiche di quello di Benedetto XVI. Due pontefici la cui contiguità non è soltanto un dato cronologico, ma è soprattutto costituita dalla lunga collaborazione nella stesura di pronunciamenti ed encicliche (quando il cardinale Ratzinger era a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede) e dall'identico lavoro di rafforzamento del ruolo del vescovo di Roma come "pastore universale di tutta la Chiesa".  In questo modo però – rileva Miccoli introducendo il suo più importante elemento critico – si è sollecitata la centralità e il culto della figura del Papa, si è venuta mortificando l'articolazione interna al cattolicesimo e si è approfondito il solco con le altre chiese cristiane. A questo proposito, sottolinea l'autore, il dialogo ecumenico, durante il lungo pontificato di Giovanni Paolo II, ha da un lato sviluppato un'evidente "pedagogia dei gesti", ma dall'altro si è svolto all'insegna di un'ambiguità tra la tradizionale affermazione da parte della Chiesa cattolica di avere custodito integralmente il messaggio e la verità insegnata da Cristo e l'invito rivolto ai "fratelli separati" a una comune ricerca della verità. Il confronto con la teologia della liberazione, le sfide lanciate in campo etico dalla scienza, la ridefinizione della posizione sulle guerre, l'eredità del Concilio, le relazioni con le altre religioni, l'insistenza sulla necessità di "ricostruire l'Europa secondo la sua vera identità, che è identità cristiana": sono i principali argomenti del libro, che rileva come essi risultino ancora drammaticamente aperti nella Chiesa di Roma. Di fronte a questi temi la tendenza prevalente – così giudica l'autore – è stata quella di enfatizzare l'autorità del magistero papale, sia allargando gli ambiti dell'infallibilità, sia ricordando il dovere di obbedienza nei confronti dei suoi pronunciamenti. In questo modo la collegialità episcopale proclamata dal Concilio Vaticano II ha segnato pesantemente il passo, mentre vincoli precisi sono stati posti alle varie conferenze episcopali. L'eredità del Concilio appare seriamente messa in discussione dai due pontefici, che ad una Chiesa capace di riconoscere le autonome dinamiche della storia hanno sovrapposto una Chiesa che aspira a rivendicare in tutta la sua portata il proprio ruolo di guida e di maestra della società. In particolare i primi passi del pontificato di Benedetto XVI, con la rivendicazione del diritto/dovere di ispirare le norme regolatrici della vita associata, lasciano intravedere il pericolo di uno scontro con l'idea e la pratica di una società pluralista, limitando la primaria responsabilità del laicato cattolico nell'ambito della realtà temporale.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2007
Recensito da
Anno recensione 2008
ISBN 9788817017718
Comune Milano
Pagine 415
Editore