Viviamo in un “mondo unico” nel quale l’immagine di Nelson Mandela ci è più familiare di quella del nostro vicino di casa; e assistiamo a cambiamenti che creano qualcosa di inedito, cioè una società globale cosmopolita in cui mutano i grandi sistemi, come l’ordine finanziario mondiale, ma anche aspetti più legati alla sfera intima e personale. La globalizzazione ridisegna, dunque, la nostra vita e rimette in discussione le idee di nazione e di famiglia, di natura e di tradizione, come spiega Anthony Giddens, direttore della London School of Economics, che ha raccolto in questo libro cinque Reith Lectures tenute nel 1999 e poi trasmesse dalla Bbc. Le nazioni – troppo piccole per i grandi problemi e troppo grandi per quelli piccoli – non fronteggiano più nemici, ma rischi e pericoli. Le sovranità nazionali si sono opacizzate e oggi servono forme pionieristiche di governi transnazionali. Il nostro mondo mutevole e sfuggente non necessita di meno governo, ma di più governo e questo – afferma Giddens – solo le istituzioni democratiche possono garantirlo. Ma anche la democrazia, potente idea del Novecento, se da un lato conosce una notevole diffusione internazionale, nel contempo registra – nei paesi che la praticano da più tempo – segnali di delusione. Serve – suggerisce il sociologo – un approfondimento della democrazia, una democrazia democratizzante, capace di decentrare poteri e lottare contro la corruzione, di proporre riforme, esercitare maggiore trasparenza e rafforzare la cultura civica.
Tra tutti i cambiamenti in atto, nessuno è più importante di quelli che investono sessualità, relazioni sociali, matrimonio e famiglia, luoghi sempre più caratterizzati dalla qualità delle emozioni. Proprio il persistere, in molte parti del mondo, di famiglie tradizionali che limitano la parità e l’istruzione delle donne – due potenti fattori di evoluzione – costituisce un freno per la democrazia e lo sviluppo economico. Ma è anche il terreno della tradizione, con i suoi riti e le sue ripetizioni, ad essere investito dai processi di globalizzazione. Dove essa fa difetto e le scelte individuali prevalgono, il sé ne risente. E anche questo diventa inevitabilmente un tema di riflessione per le istituzioni.