Nell”edizione originale francese, il titolo di questo saggio suonava L”islamisme au Maghreb; in effetti, il volume si presenta come una dettagliata analisi dei movimenti politicoreligiosi islamici nella sola area nordafricana, escludendo l”Egitto e, a maggior ragione, il vicino Oriente. Malgrado questa delimitazione geografica, la lucidità e la profondità della trattazione rendono tuttavia il libro uno dei migliori strumenti che l”editoria italiana abbia messo a disposizione di chi vuole comprendere quel vasto fenomeno che, di solito, è chiamato “fondamentalismo” e che Burgat, da parte sua, preferisce invece definire islamismo. In primo luogo ricordiamo che, secondo l”autore, esso rappresenta “il terzo stadio del razzo della decolonizzazione”. “Dopo aver avviato, a forza di indipendenze, la scissione del proprio avvenire politico da quello dell”Occidente, dopo aver poi espresso, a colpi di nazionalizzazioni, la sua volontà di ritrovare maggiore autonomia nella gestione delle proprie risorse materiali, il Sud tende oggi a riappropriarsi dei territori ideologici conquistati dal Nord” (pp. 67). Siamo dunque di fronte, secondo l”autore, al primo tentativo, da parte del Sud povero del mondo, di elaborare una propria ideologia, una “voce” che si sforza di dare vera espressione a popoli che, fino a pochi decenni fa, erano sottomessi culturalmente (prima o ancor più che politicamente ed economicamente) all”Occidente. I principali avversari dell”islamismo, in effetti, sono i regimi arabi che hanno adottato, dopo l”indipendenza politica, mentalità e stili di vita occidentali, compiendo quello che un intellettuale algerino ha definito “uno stupro ideologico” nei confronti della tradizione musulmana. Al termine della lettura i motivi di riserva e di perplessità, da parte del lettore occidentale, nei confronti dell”islamismo sono tutt”altro che cancellati; eppure, senza dubbio, Burgat lo ha aiutato a comprendere meglio questo fenomeno e, soprattutto, a sentirlo parlare:infatti, ulteriore pregio del testo è quello di riportare numerosissime testimonianze di militanti islamici, che per la prima volta è possibile ascoltare “senza mediazioni”, in prima persona, mentre espongono i loro percorsi di vita e le motivazioni delle loro scelte politico-religiose.