Il codice d'onore. Come cambia la morale


Benché il ruolo delle emozioni nella vita morale sia oggetto di un crescente interesse da parte di filosofi e storici, in questo volume Kwame Anthony Appiah si spinge in un terreno inesplorato cercando di individuare il ruolo dei «codici d’onore» nei cambiamenti dei sentimenti e dei comportamenti morali. Presupposto dell’analisi è l’esistenza nelle società – quale sia la loro collocazione geografica e temporale – di codici di comportamento condivisi, fondati su alcune «inclinazioni fondamentali della psicologia umana» (p. XIX) e costituenti il punto di riferimento normativo per il giudizio e l’azione. Nel corso dei primi tre capitoli sono esaminati tre esempi storici di repentini mutamenti che hanno condotto all’abbandono di pratiche fino a quel momento diffuse e condivise: il duello nell’Inghilterra del XIX secolo, la fasciatura dei piedi in Cina all’inizio del Novecento, la schiavitù nelle colonie britanniche fra Settecento e Ottocento. Nel ripercorrere queste vicende, Appiah presenta una grande varietà di prospettive filosofiche e di vicende storiche: dalla teoria utilitaristica del castigo al dibattito illuminista sulla legittimità del duello, dalla condizione femminile nella Cina di fine Ottocento alla storia della mobilitazione politica e civile contro la schiavitù. Secondo l’autore, nei casi esaminati l’abbandono di consuetudini radicate anche da molto tempo non è causato da una loro condanna basata su argomentazioni morali: il cambiamento è piuttosto interno ai «codici d’onore». Infatti i comportamenti un tempo associati al «riconoscimento» e alla «stima» sono in seguito giudicati causa di «vergogna» e «disprezzo» e quindi disonorevoli. Queste «rivoluzioni» sono dunque il risultato di una nuova concezione di «onore» e non di un suo semplice abbandono. Moltissime possono essere le cause di tale cambiamento: fra le altre è importante, ad esempio nel caso cinese e in quello della schiavitù, il «patriottismo», il quale spinge a ripudiare le situazioni che si rivelano essere causa del disprezzo della propria patria all’estero. Nonostante la grande attenzione dedicata a questi eventi, il fine del volume non è quello della ricostruzione storica; al contrario Appiah si pone lo scopo di individuare le risorse con cui comprendere e fronteggiare quella che ritiene una delle più grandi sfide contemporanee: «l’assassinio di donne o di ragazze in nome dell’onore». A questo tema sono dedicati gli ultimi due capitoli in cui, a partire dall’esame dei mutamenti del codice penale italiano (fino al 1981, in caso di stupro, il «matrimonio riparatore» era ritenuto legittimo) e del caso di Franca Viola (che nel 1966, ribellandosi a questa consuetudine, sollevò un caso pubblico), Appiah si concentra sulla condizione femminile del Pakistan contemporaneo, contrassegnato dall’ampia diffusione dei «delitti d’onore». In conclusione, anche esaminando alcuni casi delle cronache degli ultimi anni, Appiah individua nei «codici d’onore» non un limite alla giustizia ma, quando interpretati correttamente, una risorsa morale a fondamento delle lotte per la dignità umana.

Dati aggiuntivi

Autore
  • Anthony Appiah

    Lawrence S. Rockefeller Professor di Filosofia - Princeton University

Anno pubblicazione 2011
Recensito da
Anno recensione 2012
ISBN 9788860304216
Comune Milano
Pagine XIX + 235
Editore