Estetica dell'architettura


In Estetica dell’architettura Pierluigi Panza presenta un’antologia di testi dedicati alla riflessione filosofica sull’architettura e, in particolare, sulla sua relazione con l’estetica. Si tratta di testi che illustrano il modo in cui la filosofia ha affrontato temi di grande interesse contemporaneo: la relazione tra architettura e arte, la distinzione tra creazione e imitazione, le concezioni di bellezza, funzionalità, linguaggio, stile e temporalità. A questo scopo Panza ha scelto di raccogliere testi di filosofi degli ultimi tre secoli, così escludendo autori (architetti, progettisti, storici o critici dell’architettura) più strettamente legati all’architettura come disciplina specifica. Inoltre, i testi presentati sono stati raccolti per nuclei tematici: Costruire e pensare (Valery, Heidegger); Creazione-imitazione (Schelling, Schopenhauer, Dessoir, Dewey, Croce); Bellezza e ornamento (Goethe, Hegel, Spengler); Materia e memoria (Ruskin, Simmel); Architettura e civiltà (Morris, Foucault); Il problema della tecnica (Adorno, Benjamin); Le forme e il loro codice (Focillon, Eco); Fenomenologia dell’architettura (Paci, Formaggio); Ermeneutica e decostruzione (Gadamer, Derrida). Il lavoro di Panza, anche grazie ai testi critici con cui il curatore presenta i singoli brani antologizzati, consente di comprendere in quale modo si siano realizzati i nessi tra riflessione filosofica e architettura, indicando in quest’ultima, ovvero nell’arte di costruire e di organizzare lo spazio, uno strumento spesso significativo per la riflessione filosofica stessa. Come sottolinea Elio Franzini nel saggio introduttivo (Pensare l’architettura): «L’opera architettonica è dunque "filosofia" perché appare come una sorta di poetica dello spazio, che interpreta cioè in senso oggettivo, ma attraverso atti soggettivi, lo spazio, cercando in esso nuovi equilibri. Questa poetica è ciò che apre l’architettura alle varie dimensioni dell’estetica» (p. 11). La nuova edizione di Estetica dell’architettura (la prima è del 1996) è integrata da un lungo saggio (I mutevoli ideali dell’estetica architettonica, pp. I-LXI) nel quale Pierluigi Panza ricostruisce la storia dell’estetica come disciplina filosofica dalla sua "invenzione" ad opera di A.G. Baumgarten a metà del XVIII secolo fino ai primi anni del XXI secolo. In particolare, riassumendo le teorie dell’arte che hanno caratterizzato le diverse scuole filosofiche ed estetiche degli ultimi tre secoli, Panza non manca di evidenziare il ruolo specifico che in esse assume la riflessione sull’architettura. Vengono inoltre prese in esame le diverse interazioni prodottesi tra filosofia ed estetica da un lato e altre discipline delle scienze umane – in particolare antropologia e sociologia – dall’altro, oltre che il recente dibattito relativo al presunto scontro di civiltà ipotizzato da Huntington e, soprattutto, la critica di Edward Said all’orientalismo come strumento di potere di un Occidente che, a tale scopo, si è servito in modo strumentale proprio della riflessione estetica. Cionondimeno, conclude Panza ricordando il brano di Morris presente nel volume, «ciascun individuo, in definitiva, dall’architetto all’inquilino, è responsabile della bellezza della sua casa, che è un frammento della bellezza del mondo di cui tutti sono responsabili» (p. 20).

 


Dati aggiuntivi

A cura di
Anno pubblicazione 2014
Recensito da
Anno recensione 2014
ISBN 9788862505123
Comune Milano
Pagine LVI + 282
Editore