Erasmiani

Gli intellettuali alla prova del totalitarismo


Il libro è dedicato a ricostruire la figura e le vicende di importanti intellettuali pubblici che si sottrassero alle tentazioni del comunismo, del fascismo e del nazionalsocialismo: fra questi «testimoni dello spirito liberale nei tempi della prova» (p. 17), Dahrendorf sceglie coloro che sono nati nel primo decennio del XX secolo. L'Autore conferisce all'espressione intellettuale pubblico un significato pieno e forte: «Si tratta di persone che vedono come imperativo della loro professione il prendere parte ai discorsi pubblici dominanti nel tempo in cui vivono, anzi il determinarne le tematiche e indirizzarne gli sviluppi» (p. 14). Dahrendorf definisce Erasmiani tutti gli intellettuali pubblici di idee liberali, dal momento che il celebre umanista di Rotterdam, pur essendo vissuto in un periodo di prove affatto diverse da quelle proprie dell'epoca dei totalitarismi, già mezzo millennio fa aveva messo in mostra le virtù che contribuiscono a rendere immuni rispetto alle tentazioni delle varie forme di autoritarismo: infatti disciplina, tenacia, ponderatezza e autocontrollo consentirono tanto agli uni quanto all'altro di «determinare la propria direzione di marcia intellettuale» (p. 66). Gli Erasmiani del secolo scorso non dimostrarono soltanto un'intima partecipazione alla realtà che prendevano in esame, perché il loro fu un osservare impegnato, dedito all'uso della «ragione come strumento di conoscenza e di azione» (p. 74). Secondo Dahrendorf, oggigiorno taluno potrà considerare le virtù degli Erasmiani «un po' fuori moda, ma per tutti quelli che hanno a cuore la libertà non sarà inutile che anche in futuro vengano coltivate» (p. 215). L'Autore individua almeno tre pensatori che possono ritenersi Erasmiani a pieno titolo, in quanto votarono la propria vita alla salvaguardia della propria indipendenza e all'inesausta ricerca della verità, onde non scesero mai a compromessi con le idee e con i sistemi politici totalitari: si tratta di Raymond Aron, Isaiah Berlin e Karl Popper. A gradini più bassi di integrità stanno coloro che, spesso in età giovanile, mascherarono temporaneamente la loro battaglia individuale per la verità dietro una facciata conformista, al fine di non urtare i regimi illiberali dei propri Paesi: di questo genere di Erasmiani fanno parte Norberto Bobbio, Jan Patoèka, Theodor W. Adorno, Hannah Arendt e Theodor Eschenburg. Infine, a giudizio di Dahrendorf, anche vari personaggi vissuti in realtà politico-sociali aliene dai totalitarismi evidenziarono caratteristiche inoppugnabilmente "erasmiane", come dimostrano i casi di Jeanne Hersch, George Orwell, John Kenneth Galbraith e George Kennan.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2007
Recensito da
Anno recensione 2007
ISBN 9788842081746
Comune Roma-Bari
Pagine IX + 244
Editore