Diario del Vaticano II


Mentre vi è una ricerca assai progredita sul piano dell”analisi dottrinale dei documenti conciliari, essa è invece assai acerba per quanto riguarda lo svolgimento dei lavori dell”assemblea. Quasi tutti i partecipanti hanno conservato una memoria scritta dei lavori e del clima preparatorio, ma pochissimi furono i testi redatti con un intento pubblico. I diari non furono soltanto opera di cardinali, ma anche di giornalisti, teologi, diplomatici interessati all”evento. Il diario di Chenu non prevedeva la pubblicazione, ma le sue scarne note sono importanti per la descrizione del febbrile susseguirsi di incontri con i tanti protagonisti del Concilio. L”osservatorio di Chenu è quello particolare delle chiese d”Africa (fu chiamato a collaborare con la Chiesa del Madagascar) e quindi viene accordato grande rilievo al tema della povertà e degli squilibri economici mondiali. La sua particolare sensibilità lo induce inoltre a respingere la prospettiva “intellettualistica” dei testi preparatori e a lavorare affinché i documenti conciliari tengano in debito conto le esigenze del mondo nuovo, “proclamino il disegno di salvezza nell”incarnazione del Cristo e si rivolgano a un”umanità in cui grandezza e miseria sono un”aspirazione alla luce del Vangelo e alla presenza del Dio creatore”. Questa attenzione rivolta agli “ascoltatori disponibili all”annuncio della Buona Novella” si tradusse nel desiderio, espresso da Chenu e da altri teologi e cardinali, che il Concilio si aprisse con un messaggio a tutti gli uomini che “sarebbero disorientati di fronte a un”apertura dei lavori dominata sin dall”inizio dalle deliberazioni teoriche e dalle denunce di tendenze sbagliate”. Nel carteggio che intercorre tra Chenu e altri protagonisti dell”assise, si nota quanto fosse diffuso il bisogno di una dichiarazione che attenuasse l”irrigidimento con cui sarebbero state accolte le formulazioni degli schemi preparatori del Concilio, “privi di qualsiasi prospettiva evangelica e di qualsiasi capacità di giudicare le istanze di questi tempi”. Nelle pagine del diario seguiamo il coagularsi degli entusiasmi e delle preoccupazioni per questo progetto che avrebbe potuto rompere gli equilibri tra le tante componenti presenti a Roma. Per tutti lo scopo principale era quello di costruire un documento che parlasse agli uomini con un linguaggio in sintonia con le aspettative sollevate dal Concilio e non facesse rinchiudere in un ghetto la Chiesa, mentre “il mondo si organizza senza fare riferimento a Dio”. Il Concilio non doveva occuparsi di tutto, ma doveva stabilire alcuni orientamenti dottrinali in relazione a temi precisi limitati: è l”altro grande compito che Chenu, assieme ad altri, si era assunto e il cui svolgimento traspare dalle sue annotazioni.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1996
Recensito da
Anno recensione 1997
Comune Bologna
Pagine 160
Editore