«L’approccio neuropsicologico costituisce solo uno dei possibili livelli di analisi della Bibbia […]. L’opera di interpretazione di un testo biblico deve saper utilizzare e associare il maggior numero di livelli possibili, senza tuttavia confonderli». Non si tratta quindi di invadere il campo dei teologi o degli esegeti, ma solo di un tentativo di abbandonare lo studio tradizionale della letteratura antica, e della Bibbia in particolare, in favore di un’analisi empirico-neuropsicologica che raggiunga due obiettivi generali: un’analisi della funzione dei concetti di destra e sinistra nella Bibbia e una ricerca di carattere antropologico legata alle funzioni dei due emisferi del cervello umano.
Franco Fabbro, un neuropsichiatra che ha condotto anche studi teologici, ricerca le etimologie delle parole destra e sinistra e presenta le interpretazioni dei termini nel corso della storia e nelle diverse civiltà, pur senza la pretesa di esaurirne il significato storico, culturale e religioso, come precisa il biblista Rinaldo Fabris nella prefazione al volume. Si scopre così che la “sinistra” è associata a sentimenti di inquietudine e di avversione manifestati, in genere, da tutte le civiltà nei riguardi del lato sinistro del corpo (il “sinistro” viene comparato a ciò che è scomodo, indesiderato, femminile); al contrario, la parola “destra” è in genere associata alla forza, alla vita, al maschile, al potere.
L’autore analizza vari aspetti del comportamento religioso e le possibili associazioni che può avere con il corpo umano. L’esperienza religiosa è uno degli aspetti che distinguono l’essere umano da qualsiasi altro animale: per questo vi sono strutture cerebrali nella persona che le permettono di trascendere se stessa e di rapportarsi al divino. Sostiene Fabbro che anche nella Bibbia si notano «leggeri vantaggi fisiologici» a favore del lato destro e della mano dominante che costituiscono le basi biologiche, comuni a tutte le culture, sulle quali si è fondata la polarità destra-positivo e sinistra-negativo. Molti testi infatti si riferiscono alla mano destra come alla mano preferita; per questo, sia nella Bibbia ebraica che nel Nuovo Testamento, la “mano destra” viene menzionata molto più spesso della sinistra. Come nel Salmo 48,11 dove si indica la gloria e la potenza di Dio ( «Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino ai confini della terra; è piena di giustizia la tua mano destra» ); oppure nel Vangelo di Matteo 26,64 ( «D’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo» ).