Democrazia e diritti

Germania: dallo Stato di diritto alla democrazia costituzionale


Con la sentenza del 16 maggio 1995, il Tribunale Costituzionale tedesco stabilì l’incostituzionalità del regolamento scolastico bavarese, che prevedeva l’obbligo di esporre il crocefisso nelle aule delle scuole pubbliche del Länd. La sentenza, a tutt’oggi, non ha ancora sortito effetto: la maggioranza politica bavarese, d''ispirazione cattolica, continua a rivendicare il diritto ad esporre in pubblico il simbolo della propria religione, assurto a simbolo della tradizione culturale dell’intera comunità. Il caso, analizzato nella seconda parte del volume, rappresenta un tipico esempio di conflitto tra principio di maggioranza e difesa dei diritti fondamentali del singolo, latente in ogni democrazia costituzionale contemporanea, cui i diversi regimi costituzionali hanno risposto seguendo soluzioni differenti, determinate dalla loro genesi ed evoluzione storica. Attingendo a diverse discipline, dalla storia costituzionale alla filosofia del diritto e alla storia delle dottrine politiche, Gozzi ricostruisce il percorso storico e teorico seguito dalla Germania, nella ricerca di un compromesso praticabile tra le due esigenze contrapposte, equilibrio oggi in parte minato dalla perdita di autorità di uno dei suoi organi fondamentali, il tribunale costituzionale. A ciò si aggiunge, per la Germania, il contrasto tutto interno alla propria Legge Fondamentale tra il portato universalizzante dei diritti dell’uomo in essa riconosciuti e la valenza nazionalistica di un diritto di cittadinanza, basato sullo jus sanguinis, che rende difficoltoso il riconoscimento di diritti politici per il gran numero di persone nate in Germania da genitori immigrati. Benché lontani dalla drammaticità della crisi che portò al fallimento della repubblica di Weimar, Gozzi sottolinea come la capacità di integrazione dei diversi strati sociali sia il presupposto minimo di funzionamento per un ordinamento democratico. Se è pur vero che non esiste una soluzione ideale al dilemma su fino a che punto una maggioranza possa disporre dei destini di una comunità politica, sulla scia di Habermas Gozzi vede nella trasformazione dei diritti fondamentali da garanzie soggettive a ordinamento valutativo, con la conseguente crescita del ruolo della giustizia costituzionale, il terreno su cui far crescere, per il caso tedesco, quel patriottismo costituzionale, in grado di assicurare legittimità al sistema democratico, assumendo, in una prospettiva generale, i diritti dell’uomo come limite all’esercizio del diritto di maggioranza, valido per qualsiasi moderna democrazia pluralista.

Dati aggiuntivi

Autore
  • Gustavo Gozzi

    ] Professore di Storia delle dottrine politiche - Università di Bologna

Anno pubblicazione 1999
Recensito da
Anno recensione 2000
Comune Roma-Bari
Pagine 307
Editore