Più che un”analisi storico-critica o una comparazione dei due maggiori “grandi codici” religiosi della cultura occidentale, questo libro, nato dal convegno internazionale promosso a Napoli nel 1997 da “Biblia”, Associazione laica di cultura biblica, si propone l”obiettivo di mettere a confronto i testi sacri delle tre tradizioni abramiche allo scopo di sottolinearne le diverse sfumature e le discrepanze concettuali. Quelle che maggiormente emergono qui sono le ragioni più intime che a vari livelli avvicinano ma al tempo stesso distanziano le scritture degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani al di là di quelle che appaiono le analogie o le differenze puramente formali: «vedere il succedersi delle tre religioni come una sorta di grande “plagio”, in cui ciascuna ha tratto da chi l”ha preceduta i lineamenti essenziali modificandoli a seconda delle proprie intenzioni, significa condannarsi a non capire nulla gli uni degli altri e a tenere in vita un equivoco che, forse ancor più delle dispute squisitamente teologiche, rappresenta il principale ostacolo ad una mutua e profonda comprensione». Se è innegabile che l”intuizione essenziale è la medesima nelle tre fedi, appare altrettanto certo che ciascuna di esse la sviluppa secondo una linea propria: al di là dei facili irenismi, come si evince dall”impianto del convegno, è meglio accettare fin da principio l”inevitabile esclusivismo che ciascuno dei punti di vista comporta, senza il quale l”ebraismo, il cristianesimo e l”islam perderebbero la loro stessa ragion d”essere. Nella prima parte del volume, che raccoglie una serie di approfonditi studi teorici, occorre segnalare almeno il saggio di Bruno Forte su Parola di Dio e rivelazione nella Bibbia, quello di Alberto Ventura su La concezione coranica della Torà e del Vangelo, di Angelo Scarabel su I nomi di Dio nel Corano e quello, particolarmente originale e documentato, di Bartolomeo Pirone su La tradizione dei testi evangelici nell”ambiente formativo di Muhammad. Nella seconda, dedicata ad una tavola rotonda su Ebrei, cristiani e musulmani nell”era della globalizzazione moderata da Gad Lerner, compaiono contributi che spostano l”ottica sulla difficile ma necessaria convivenza fra ebraismo, cristianesimo ed islam, passando da un confronto dottrinale ad uno sguardo sull”attualità. Il che rende Corano e Bibbia un testo a più facce, ricco di stimoli ad approfondire il “trialogo” sul piano teoretico ma anche a fare i conti con un presente in cui le confessioni religiose appaiono destinate ad aumentare cosiderevolmente il loro peso specifico negli itinerari della storia contemporanea.