A partire dalla crisi dell’idea di “naturalità”, gli autori del volume si interrogano sui limiti etici, ecologici e religiosi in materia di scienze biologiche e sviluppo biotecnologico. In discussione risultano dunque questioni di bioetica, di ambiente, di diritto alla vita, di diritti degli animali e che, più in generale, declinano il nodo dei complessi e diversificati rapporti tra uomo e natura, tra naturale e artificiale, tra natura e cultura. Filo conduttore dei contributi è l’esigenza di ripensare le coordinate di un’etica capace di affrontare – senza sentimentalismi, ma anche senza cinismo – la questione della natura nell’epoca della complessità.
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