Ragione e rivelazione in Meister Eckhart
Professore emerito di Filosofia medievale - Universität Bochum
«Mostrare la verità della fede cristiana attraverso gli argomenti dei filosofi». Questa affermazione, finora completamente trascurata dagli studiosi, sebbene esplicita e quasi solenne, riassume l’intenzione unitaria del pensiero di Meister Eckhart, probabilmente il più discusso tra gli autori del medioevo latino e tedesco. Predicatore spesso eccessivo e audace, al quale ancora oggi si attribuisce una prevalente inclinazione mistica e irrazionalista confermata dal duraturo successo dei suoi scritti più spirituali, il domenicano rischiò il rogo e venne comunque condannato per eresia, a morte avvenuta, da papa Giovanni XXII nel 1329. Il pensiero di Eckhart, sostiene in questo saggio il filosofo Kurt Flasch, si presenta come una «filosofia dei misteri cristiani» orientata a dimostrare con la ragione non solo la creazione del mondo, ma anche l’incarnazione di Dio e la redenzione dell’uomo.
Kurt Flasch, professore emerito di Filosofia medievale alla Ruhr-Universität di Bochum, è socio straniero dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma e Visiting professor in numerose istituzioni universitarie, tra cui la Sorbona di Parigi e la Scuola Normale Superiore di Pisa. In Italia sono stati tradotti: Agostino d’Ippona. Introduzione all’opera filosofica (Il Mulino, 2002); Poesia dopo la peste. Saggio su Boccaccio (Laterza 1995); Introduzione alla filosofia medievale (Einaudi 2002); Niccolò Cusano nel suo tempo (ETS 2005); Eva e Adamo. Metamorfosi di un mito (Il Mulino 2007); Niccolò Cusano. Lezioni introduttive a un’analisi genetica del suo pensiero (Aragno 2011).
Collana |
Indice