QUARANTA MODI PER DIRE "SENSI"


I sensi sono i servi che girano la macina dell’anima
(M. Yourcenar, Il tempo, grande scultore)

Come l’uomo può conoscere solo attraverso i sensi, così solo attraverso i sensi può essere conosciuto
(J.K. Lavater, Frammenti di fisiognomica)

Nella conoscenza sensitiva è contenuta segretamente la sapienza divina
(San Bonaventura, De reductione artium ad theologiam)

Gli uomini si fidano delle orecchie meno che degli occhi
(Erodoto, Storie)

Le varietà degli odori sono senza nome, perché esse non constano di molte specie né di semplici specie, ma si chiamano nei due modi che soli si possono distinguere, cioè il gradevole e lo sgradevole
(Platone, Timeo, 67a)

Il tatto è il più acuto dei sensi dell’uomo
(Aristotele, De anima, 421a)

Il gusto è una forma particolare di tatto perché è questo senso che giudica, a proposito del nutrimento, ciò che è gradevole e ciò che è molesto, di modo che l’animale fugga l’uno e ricerchi l’altro
(Aristotele, De sensu, 439b)

Il pittore non deve dipingere quello che vede, ma quello che si vedrà
(P. Valéry, Quaderni)

Ciò che è il Bene nel mondo intelligibile rispetto all’intelletto e agli intelligibili, così è il sole nel visibile rispetto alla vista e ai visibili
(Platone, Repubblica, 508c)

Senza sensibilità nessun oggetto ci verrebbe dato e senza intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetto sono cieche
(Kant, Critica della ragion pura)

I colori sono fiamma proveniente dai singoli corpi
(Platone, Timeo, 67c)

Tutti gli uomini per natura tendono al sapere. Segno ne è l’amore per le sensazioni: infatti, essi amano le sensazioni per se stesse, anche indipendentemente dalla loro utilità, e, più di tutte, amano la sensazione della vista
(Aristotele, Metafisica, 980a)

Nelle ambigue tendenze dell’olfatto sopravvive l’antica nostalgia del basso, dell’unione immediata con la natura circostante, con la terra e il fango
(Horkheimer-Adorno, Dialettica dell’illuminismo)

Da tutti i corpi sgorgano / e si diffondono in ogni senso emanazioni diverse: / un flusso senza tregua o riposo, / da cui i nostri sensi sono sempre colpiti, e di tutti gli oggetti / possiamo sempre percepire forma, odore e suono
(Lucrezio, De rerum natura, IV.225-29)

Può darsi anche che noi, avendo i soli cinque sensi, percepiamo soltanto, tra le qualità delle cose, quelle che siamo atti a percepire: mentre è possibile che vi sian sotto delle altre qualità che cadono sotto altri sensi, di cui non siamo forniti
(Sesto Empirico, Schizzi pirroniani)

Le sensazioni sono intersezioni tra mente e materia
(B. Russell, Analisi della mente)

Mille indizi fanno concludere che c’è in noi a ogni momento un’infinità di percezioni, senza appercezione però, e senza riflessione
(Leibniz, Nuovi saggi sull’intelletto umano)

Quanto è meravigliosa la contemplazione dei cinque sensi spirituali considerati nella loro conformità ai sensi corporali!
(San Bonaventura, De reductione artium ad theologiam)

I sensi spiritualizzati favoriscono il cammino verso il cielo
(Giovanni Climaco, Scala del Paradiso)

La vigilanza cristiana consiste nell’esercizio quotidiano dei sensi spirituali
(Carlo Maria Martini, Sto alla porta)

Se si chiude l’attività esterna del senso, si apre il senso interiore
(Gregorio Magno, Moralia in Job)

L’anima vede per mezzo degli occhi, ode per mezzo delle orecchie, odora per mezzo delle narici, gusta per mezzo della bocca, tocca per mezzo di tutte le membra
(Gregorio Magno, Homiliae in Ezechielem)

Bisogna preservare l’occhio del cuore dall’accecamento del peccato
(Gregorio Magno, Moralia in Job)

Il cibo della vita va accolto con il palato del cuore
(Gregorio Magno, Homiliae in Ezechielem)

Ciascuno abbia sano l’olfatto dell’anima, in modo da percepire come puzzino i peccati
(Agostino, Enarrationes in psalmos)

L’acquisizione dei sensi soprannaturali comporta l’oblazione dei sensi naturali: questi gettati in quelli, accesi e consumati in quelli
(C. Campo, Gli imperdonabili)

Non prevalgano in noi i nostri sensi, ma i sensi di colui che ci ha salvato (Tertulliano, De resurrectione carnis)

Le cose mentali che non sono passate per il senso son vane e nulla verità partoriscano se non dannosa
(Leonardo da Vinci, Pensieri)

De’ cinque sensi, vedere uldir odorato sono di poca proibizione, tatto e gusto no (Leonardo da Vinci, Pensieri)

Gli uomini prima sentono senza avvertire, dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura
(Giambattista Vico, Scienza Nuova)

La civiltà può di molto sui nasi
(Niccolò Tommaseo, Pensieri morali)

Se gli occhi sono qualche volta l’organo in cui si rivela l’intelligenza, il naso è generalmente l’organo in cui più facilmente si manifesta la stupidità
(Marcel Proust, Sodoma e Gomorra)

Il Sé cerca anche con gli occhi dei sensi, ascolta anche con gli orecchi dello spirito (F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra)

Dovete pensare fino in fondo i vostri sensi stessi
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra)

Con tuoni e fuochi d’artificio celesti bisogna parlare a sensi fiacchi e insonnoliti
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra)

Il senso della vista, se anche non è più indispensabile di quello dell’udito, è il più nobile, perché esso di tutti è quello che più si allontana dal tatto, cioè dalla più ristretta condizione percettiva
(I. Kant, Antropologia pragmatica)

La dialettica della certezza sensibile altro non è se non la semplice storia del movimento di questa certezza medesima e della sua esperienza
(G.W.F. Hegel, Fenomenologia dello spirito)

Nel vedere si resta chi si è, nell’odorare ci si perde
(Horkheimer-Adorno, Dialettica dell’illuminismo)

Il gusto promuove la comunanza del godimento
(I. Kant, Antropologia pragmatica)

Vi consiglio l’innocenza dei sensi
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra)

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Pubblicata da: Festival Filosofia il 09-09-2005