Proseguono le iniziative organizzate nell’ambito della programmazione “Oggetti rivoluzionari. Per una storia del Novecento”. Dopo gli approfondimenti dedicati all’automobile e alla pillola contraccettiva, tra luglio e settembre 2021 sono previsti due nuovi appuntamenti in presenza su altrettanti oggetti che hanno segnato il “secolo breve”: la chitarra elettrica e le scarpe da ginnastica.
Il primo appuntamento, dal titolo “My generation. Cambiare il mondo con la musica”, si terrà domenica 18 luglio 2021, alle ore 21. La musicista e scrittrice Eleonora Bagarotti sarà intervistata da Roberto Franchini per analizzare le trasformazioni determinate in campo musicale e nell’immaginario collettivo dall’introduzione della chitarra elettrica.
Il secondo appuntamento, intitolato “Scarpe per volare”, si svolgerà venerdì 10 settembre 2021, sempre alle ore 21. In quell’occasione il campione olimpico di mezzofondo Venuste Niyongabo dialogherà con Dario Ricci per indagare i cambiamenti incoraggiati nello sport e nella cultura di massa dalla diffusione delle scarpe da ginnastica. L’incontro è realizzato in collaborazione con la Società italiana di storia dello sport.
Entrambi gli incontri avranno luogo presso i Giardini Ducali di Modena. L’ingresso è gratuito con prenotazione sul sito di Emilia Romagna Teatro Fondazione, oppure registrazione all’ingresso in caso di posti liberi.
Il programma “Oggetti rivoluzionari. Per una storia del Novecento” si propone di assumere la cultura materiale come osservatorio per esaminare i momenti di transizione rivoluzionaria del XX secolo, che hanno modificato in profondità sia le pratiche e i modi di vita, sia la mentalità di singoli e gruppi e che hanno provocato effetti rilevanti in una pluralità di ambiti diversi (sociale, politico, economico, artistico e sportivo). Il programma è promosso, all’interno del progetto “Rivoluzioni, Crisi, Trasformazioni”, dall’Istituto Storico di Modena, dal Centro Documentazione Donna Modena e dal Comitato per la storia e le memorie del Novecento, con il sostegno della Fondazione di Modena e la collaborazione scientifica della Fondazione Collegio San Carlo.