MOSTRE, A MODENA CLAUDIO PARMIGGIANI E ARTISTI IN LAGUNA


Da Claudio Parmiggiani a Dennis Oppenheim, da Michelangelo Pistoletto a Melina Mulas fino alle foto dei protagonisti dell’arte internazionale che dalla fine degli anni Quaranta frequentavano la Biennale di Venezia. Ma anche oggetti d’arte da toccare, inganni dell’occhio e ritratti di filosofi. A questi temi sono dedicate le mostre in programma a Modena dal 16 al 18 settembre per la quinta edizione del Festival filosofia sui sensi.
Al Palazzo dei Musei si può ammirare (dalle 9 alle 23) l’installazione di Claudio Parmiggiani “In silenzio a voce alta 1993 (2005)”, una solenne composizione di 36 campane di bronzo appositamente ideata per l’atrio del Palazzo in dialogo con il marmo silenzioso dei sepolcri antichi del Lapidario romano.
Opere dell’artista sono presenti anche alla biblioteca Poletti nella mostra “Parole al margine degli occhi: il libro laboratorio d’immagine nell’opera di Claudio Parmiggiani” (dalle 9 alle 23, inaugurazione venerdì 16 settembre alle 18). Si tratta di circa quaranta libri d’artista realizzati dal 1968 al 2003. “Poema d’autobus”, del 1967, è per esempio formato da pagine colorate di biglietti d’autobus, mentre “43” riproduce nere impronte di scarpe ripetute sulla pagina bianca. Negli anni settanta Parmiggiani legherà le sue pubblicazioni all’esposizione di alcuni suoi lavori, come nel caso di “Deiscrizione”, scultura vivente presentata in una mostra a Milano nel 1972: una figura umana seduta il cui corpo totalmente ricoperto di segni astrologici e astronomici e lettere di antichi alfabeti tiene tra le mani una tavola/libro totalmente vuota.
Sempre al Palazzo dei Musei (venerdì 16 dalle 22 alle 24 e sabato 17 dalle 21 alle 23) l’iniziativa “Oltre lo sguardo” permette di toccare oggetti, volti e corpi e di scoprire volumi e prospettive con le mani: un approccio extra-visivo alle testimonianze storiche e all’arte del passato guidato da chi, in Italia, ha maturato una decennale esperienza sul campo, gli operatori del Museo Omero di Ancona che, in collaborazione con i Musei civici modenesi, hanno messo a punto un percorso attraverso le opere conservate al Palazzo dei Musei.
Al Foro boario, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, si può ammirare la mostra fotografica “Uno sguardo in bianco e nero. Venezia: la scena dell’arte 1948-1986”, che propone una selezione di immagini, tratte dall’Archivio-Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sui protagonisti dell’arte internazionale che si ritrovavano alle biennali di Venezia (venerdì 16 dalle 18.30 alle 23, sabato 17 dalle 10 alle 23 e domenica 18 dalle 10 alle 23). La Fondazione, infatti, ha recentemente acquistato un fondo di circa diecimila negativi che ritraggono la scena e i protagonisti del mondo dell’arte internazionale come Picasso, Braque, Matisse, Chagall, Léger, Giacometti, Miró, Dufy, Dalì, Guttuso, Baj e Fontana.
Nella chiesa di San Paolo, la Provincia di Modena propone, a cura di Mario Bertoni, “Una poetica del tatto”, due sculture, alcune video-performance e una sequenza fotografica dell’americano Dennis Oppenheim, uno dei protagonisti delle correnti artistiche degli ultimi trenta anni, fautore della Land Art, della Body Art e della Performance Art. Oppenheim propone due sculture realizzate nel 2004, rispettivamente “Meccanismo che illumina ai piedi dei piedi” e “Oggetto allargato per illuminare tra le dita dei piedi”, opere visionarie e fuori scala, dotate di una forte carica ironica, come è nello stile dell’artista. Accompagnano la mostra alcune video-performance realizzate fra il 1970 e il 1971 nelle quali la dimensione tattile viene esperita in diverse situazioni e una sequenza fotografica realizzata nel 1970 alla Jones Beach di New York, quando l’artista è rimasto steso al sole a torso nudo per cinque ore con un trattato ottocentesco di artiglieria a cavallo aperto sul petto.
Alla Palazzina dei Giardini, Galleria civica e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena propongono “La mensa delle culture. Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte” (dalle 10 alle 23, inaugurazione venerdì 16 alle 16.30 alla presenza dell’artista). La mostra presenta grandi tavoli specchianti a forma di Mare Mediterraneo, che rinviano a tutti i luoghi in cui l’acqua congiunge culture diverse e diventa mediatrice tra terre, lingue e religioni. Allo stesso modo, i tavoli rinviano a tutte le mense su cui si scambiano non solo cibi, ma conversazioni, dialoghi, negoziati di parole. Nei giorni del Festival filosofia, Michelangelo Pistoletto, la moglie Maria, alcuni assistenti, la curatrice Angela Vettese accoglieranno i filosofi ospiti del festival e risponderanno a domande e riflessioni del pubblico.
Alla Galleria civica, che la organizza con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, si può visitare la mostra di fotografie di Melina Mulas sui Lama del Tibet “Il terzo occhio” (dalle 10 alle 23, inaugurazione venerdì 16 alle 17 alla presenza dell’artista). Sessanta immagini in bianco e nero testimoniano di un imponente lavoro di ricerca iniziato 14 anni fa e terminato nel 2002. Si tratta di una ricerca condotta sotto la guida del Dalai Lama, che ha orientato l’autrice verso i maestri più rappresentativi e l’ha aiutata a raggiungerli attraverso l’India, il Sikkim, la Francia, l’Austria, il Nepal, la Svizzera e l’Italia. Obiettivo: la testimonianza rigorosa dei volti dei Lama buddisti, i quali tendono a sviluppare, nelle loro pratiche meditative e grazie a un’educazione costante, ciò che si definisce “il terzo occhio”.
Sulle pareti interne di una voluminosa cassa da imballaggio, Stella Battaglia e Gianni Miglietta realizzano uno strano disegno che, riflettendosi in un grande specchio semisferico, crea l’immagine della Porta Regia del Duomo di Modena. Nello schema anamorfico da cui scaturisce l’illusione viene catturata anche l’immagine dell’osservatore, che rivede nello specchio se stesso, in un altro luogo. L’installazione anamorfica, intitolata “Gli inganni dell’occhio”, si può visitare dalle 9 alle 23 in piazza Mazzini.
Alla stazione centrale (dalle 9 alle 23) la mostra “I filosofi del mondo” permette, infine, di ammirare i ritratti fotografici dei protagonisti del Festival filosofia 2004. L’iniziativa, a cura di Avenida, si svolge in collaborazione con Centostazioni, Rfi e Atcm.

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Pubblicata da: Festival Filosofia il 12-09-2005