Lo scopo del progetto – che quest’anno ha il patrocinio dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna – consiste nello sviluppo, da parte del bambino, di una riflessione critica su questioni di carattere etico che appaiono spesso scontate, così da prefigurare una forma di sapere filosofico inteso come meraviglia, stupore, sapere critico, "sguardo con altri occhi". Convinzione del progetto è infatti che nello sviluppo conoscitivo del bambino vi sia uno spazio talvolta trascurato relativo alla conoscenza etica, spesso lasciata in secondo piano rispetto allo sviluppo dell’intelligenza cognitiva e al riconoscimento delle emozioni. Nel presente percorso si parte ovviamente dalla consapevolezza che il bambino possiede già idee e rappresentazioni mentali riguardanti i temi etici, che tuttavia dovranno emergere con chiarezza e consolidarsi tramite i percorsi scelti e strutturati dalle insegnanti. La domanda cui si dovrà cercare di rispondere è la seguente: cosa pensano i bambini riguardo l’utopia? O riguardo il bene e il male? Una maggiore attenzione alle questioni etiche dovrebbe infatti favorire la nascita di una prima consapevolezza critica da parte del bambino nella sfera dell’agire collettivo e della vita in comune, in modo da interiorizzare attivamente (perché prodotto di un sapere fondato sull’esperienza in grado di costruire abilità sociali) valori necessari alla convivenza pacifica e al rispetto degli altri. Il risultato di questo percorso di esplicitazione delle questioni etiche dovrebbe condurre alla definizione dell’immagine del bambino inteso come protagonista attivo di un percorso di apprendimento e di riflessione sulle questioni etiche a partire da esperienze concretamente sviluppate sul piano metaforico (racconto, disegno, rappresentazione ecc.), che è fondamentale per l’attività conoscitiva visto che quest’ultima non può essere riducibile esclusivamente alla dimensione concettuale. L’idea-guida del progetto consiste dunque nel favorire il processo di riflessione autonoma e nel rendere queste riflessioni visibili attraverso i canali comunicativi più vicini al bambino come, per esempio, le attività grafiche, l’invenzione di racconti o la drammatizzazione. È comunque ovvio che, nel lavoro didattico ed educativo, il tema etico dell’utopia dovrà essere declinato secondo forme comprensibili al bambino e soprattutto vicine alle sue esperienze quotidiane, quali i temi della diversità, del rispetto reciproco, delle regole.