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Culture in dialogo

È stato pubblicato il primo e-book della collana “iRèfoli”


Ogni cultura, anche in campo letterario, nasce dal confronto con altre culture, attraverso costanti processi di differenziazione e di revisione. È questo il tema al centro dell’e-book di Ute Heidmann, docente di Letterature comparate all’Université de Lausanne, Le migrazioni del senso. Miti, fiabe e traduzioni, che propone una comparazione di lungo periodo su testi tra loro apparentemente molto distanti (dai miti greci alle fiabe fino ai fumetti).

Con l’uscita del libro prende avvio la nuova collaborazione editoriale tra la Fondazione Collegio San Carlo e la casa editrice Marietti 1820, con l’obiettivo di rendere disponibili al lettore italiano studi condotti da specialisti internazionali.

Vi proponiamo in anteprima l’introduzione dell’e-book di Ute Heidmann.

 

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«La differenza non è ciò che ci separa», scrive Édouard Glissant: «è la particella elementare di ogni relazione. È grazie alla differenza che funziona ciò che io chiamo la relazione con la R maiuscola». Sviluppando questo enunciato, direi che le lingue, le letterature e le culture del mondo si sono formate, si formano ed evolvono in un processo continuo di differenziazione. Il catalano, il francese, il rumeno, l’italiano (per non citare che questi) sono modi di differenziarsi del latino, così come le molteplici forme del creolo sono altrettanti modi di distinguersi delle lingue dei colonizzatori. Queste nuove lingue e culture nate dalla differenziazione creano nuove forme generali e nuovi modi di dire, di vedere e di pensare il mondo. Questo processo di differenziazione si può mettere in relazione con la «diversalità» (diversalité), un neologismo che gli scrittori dei Caraibi contrappongono all’idea di universalità di cui denuncia le pretese. In quest’ottica, Patrick Chamoiseau fa appello a «una parola capace di ridere amaro contro l’Unico e il Medesimo», una parola «tranquillamente diversale contro l’universale». La differenziazione non è solamente un principio di genesi e interazione delle culture, ma è anche un principio fondamentale della creazione artistica e più specificatamente letteraria. La scrittura letteraria trae la sua capacità di creare effetti di senso sempre nuovi e nuovamente pertinenti dal proprio modo di differenziarsi dalle voci e dai modi di dire già esistenti.

Per esplorare questo processo di differenziazione nella sua funzione di antidoto contro «l’Unico e il Medesimo», mi sono dedicata all’elaborazione di un metodo d’analisi comparativa che a sua volta si fonda sull’azione di differenziare e ho proposto di designarlo come «comparazione differenziale». Le ricerche che, in questa prospettiva, conduco da una ventina d’anni sono mosse dal desiderio di rendere questo modello della comparazione capace di operare nell’analisi delle pratiche letterarie, e più in generale culturali, più soggette a una ricezione “universalizzante” e ad un uso che tende ad “uniformarle”. L’intento è quello di portare alla luce lo straordinario lavoro di differenziazione che si produce in tali pratiche (letterarie e culturali) e nelle opere che ne risultano.

(da U. Heidmann, Le migrazioni del senso. Miti, fiabe e traduzioni, Bologna, Marietti 1820, 2020)

 

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Pubblicata da: Fondazione il 26-10-2020