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Una volta confermato un giudizio positivo su ciò che la terza ondata della democratizzazione ha rappresentato, ci si può domandare se i processi che hanno caratterizzato i decenni passati siano destinati a durare anche nei prossimi anni e a portare, se non a una compiuta democratizzazione del pianeta, quantomeno a un ulteriore deciso allargamento di quelle che sono attualmente le aree integralmente democratiche. Tutto induce a ritenere che non è questo ciò che il prossimo futuro ci riserva, che la terza ondata si è conclusa e che nei prossimi anni vedremo sì la nascita di qualche nuova democrazia, o il ritorno alla democrazia di qualche paese che se ne era allontanato, ma che si tratterà di casi relativamente isolati e non destinati a moltiplicarsi nelle forme che sono state tipiche dell’ultimo quarto del XX secolo. (…) Ciò che impedisce di guardare con troppo ottimismo al futuro è il fatto che di recente si sono formate delle aree di autoritarismo forte e dinamico, che non solo sembrano capaci di contrastare le spinte alla democrazia che si manifestano al loro interno, ma anche di operare a livello internazionale come punto di riferimento e come sostegno per le forze che si oppongono alla democratizzazione.(da E. Somaini, Geografia della democrazia, Bologna, il Mulino, 2009, pp. 386-388)*
(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)
Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.