Chi sono e come vivono le donne di Sassuolo e dintorni, un territorio profondamente segnato, nel bene e nel male, dalla presenza dell’industria ceramica ? Cosa è cambiato e cosa sta cambiando nella loro vita? Una mostra fotografica – risultato del reportage di un grande fotoreporter – tenta di rispondere a questa domanda con immagini che raccontano le abitudini, gli interessi, le attività, la quotidianità dell’universo femminile di Sassuolo di questo territorio. La macchina fotografica di Uliano Lucas si fa strumento di testimonianza, di documentazione, di indagine sociale e antropologica e segue le sfaccettate realtà della vita al femminile di Sassuolo, Fiorano, Formigine, Maranello. Entra nell’intimità delle case, nei luoghi di svago e di ritrovo, nelle discoteche e nei pub, nelle fabbriche e negli uffici, nei campi e nelle officine, nelle scuole e nei supermercati; osserva la vita negli spazi urbani, nelle strade, nelle piazze, intessendo un racconto che si compone di differenti storie e di molte protagoniste i cui comportamenti, tempi e modi di vita sono anche lo specchio delle trasformazioni del territorio e del suo tessuto economico e sociale. La vita delle giovani studentesse si intreccia così con quella delle nonne contadine e con quella delle donne straniere giunte negli ultimi anni per ricongiungersi con i propri mariti, in istantanee del quotidiano che offrono un percorso nelle diverse culture, nel mutato senso del tempo e dello spazio, nella molteplice percezione dei ruoli, dei mestieri, dell’amicizia e della famiglia, della propria stessa identità, delle donne di Sassuolo, dei dintorni e del mondo.
Uliano Lucas, nato a Milano nel 1942, inizia la sua esperienza di fotogiornalista nell’ambiente di Brera e del bar Giamaica, luogo di artisti, giornalisti e fotografi della Milano anni ’60. Da sempre freelance, ha collaborato nel corso di questi ultimi trent’anni con settimanali e quotidiani italiani e stranieri, realizzando reportages che vanno dalla cronaca al documento politico e sociale. Come inviato, ha seguito per anni la decolonizzazione dell’Africa e le guerre di liberazione in Angola, Guinea Bissau, Mozambico ed Eritrea, ha documentato le realtà del Medio Oriente, la dissoluzione dell’ex-Jugoslavia, la vita degli emigranti in Europa, la contestazione studentesca, gli anni del terrorismo, il mondo del lavoro e le sue trasformazioni. E’ stato direttore de “L’Immagine” e di “Illustrazione Italiana” dal 1982 al 1986, del mensile “Tempo Illustrato” nel 1984 e di “Azimut” dal 1980 al 1986. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Lavoro, lavori (2000), Immagini della follia tra memoria e progetto (2001) e Ritratti e lavori, dalla grande impresa alla fabbrica del software (2001). Attualmente sta curando la pubblicazione di volumi fotografici sulla storia del lavoro in Italia e, per Einaudi, sulla storia della fotografia.