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Insieme all’iconografia del Serpente Piumato, che avrà un’importanza centrale durante le epoche successive, stavano apparendo a Teotihuacan le immagini di alcune delle principali entità extraumane che sarebbero sopravvissute fino alla vigilia della Conquista. Nell’arte pittorica teotihuacana appaiono infatti le iconografie di un’entità acquatica che sarà nota durante il Periodo Postclassico come Tlaloc, di un dio della vegetazione e della guerra noto come Xipe Totec e di un’entità ignea che condivide i suoi tratti fondamentali con il mexica Xiuhtecuhtli.
Mentre nell’area maya il bagaglio simbolico del Periodo Preclassico aveva raggiunto il suo apogeo nell’esaltazione delle dinastie dei sovrani, a Teotihuacan il potere politico aveva assunto forme differenti attraverso un governo di tipo collettivo che emergeva come risposta alla composizione multietnica della popolazione e i cui protagonisti erano rappresentati in forme impersonali. Questa peculiare direzione politica, tesa a esaltare la "territorialità" in luogo della dinastia, produsse conseguenze anche su un piano genericamente culturale. La condivisione del potere tra i differenti gruppi della città non produsse infatti uno sviluppo di quei mezzi espressivi che nell’area maya erano apparsi indispensabili per l’esaltazione dei sovrani. A Teotihuacan mancava un sistema di scrittura fonetica pienamente sviluppato e non trovavano posto alcuni degli elementi del sistema calendariale tra i quali spicca l’assenza del cosiddetto "Conto lungo" utilizzato dai maya per misurare i grandi cicli in relazione alle vicende dei lignaggi regali. L’assenza di questi strumenti espressivi non fu però dovuta a un isolamento della civiltà teotihuacana che intratteneva relazioni con le popolazioni dell’intera Mesoamerica. La rinuncia all’uso della scrittura fu semmai frutto di una scelta consapevole che rispondeva alla necessità di marcare una frattura ideologica che intendeva edificare un nuovo ordine politico che, rinunciando alla regalità dinastica, dava espressione a una sovranità di carattere multiculturale.
(da S. Botta, La religione del Messico antico, Roma, Carocci, 2006, pp. 22-24)*
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