Ognuno di noi ha provato la netta e improvvisa sensazione di aver già vissuto – in un tempo immemorabile e insituabile – situazioni assolutamente identiche: di aver conosciuto una certa persona, di aver visto un determinato luogo, di aver pronunciato alcune frasi, pur sapendo perfettamente che ciò è impossibile. A tale diffuso fenomeno, solo in apparenza curioso e marginale, la psicologia del secolo scorso ha dato il nome di déjà vu. Esso è tuttavia noto da millenni al livello di “metafisica”, sia popolare che filosofica. E’ anzi probabile che abbia contribuito a consolidare la credenza nella trasmigrazione delle anime, la dottrina del conoscere come ricordare e l’idea dell’eterno ritorno di tutte le cose. Per un certo periodo, poeti e narratori hanno subìto di più il fascino del déjà vu: Dante Gabriele Rossetti, Verlaine, Ungaretti, Pirandello. Ma anche filosofi come Bergson o psichiatri come Minkowski se ne sono interessati a lungo, soprattutto nel periodo tra fine Ottocento e inizio Novecento. Oggi il tema è stato ripreso in forme nuove.
Riferimenti Bibliografici
- H. Bergson, Le souvenir du présent et la fausse reconnaissance, in Id., Oeuvres, Presses Universitaires de France, Paris, 1959, pp. 897-930;*
- Ch. Dickens, David Copperfield, Treves, Milano, 1917, 2 voll., cap. 39;*
- E. Dickinson, Oggi un pensiero m’è balzato in mente, in Id., Tutte le poesie, a cura di M. Bulgheroni, Mondadori, Milano, 1997, pp. 791-793;
- S. Freud, Un disturbo di memoria sull’Acropoli, in Id., Opere, Boringhieri, Torino, 1979, vol. 11, pp. 473-481;*
- J. Jansen, Das ‘Déjà vu’ Erlebnis, P. Laing, Frankfurt am Main-New York, 1991;
- E. Minkowski, Il tempo vissuto. Fenomenologia e psicopatologia, Einaudi, Torino, 1971;*
- V.M. Neppe, The Psychology of the Déjà vu, Witwatersrand University Press, Johannesburg, 1983;
- Platone, Menone, a cura di F. Adorno, Laterza, Roma-Bari, 1997;*
- D.G. Rossetti, Sudden Light, in Id., Poems & Translations 1850-1870, London-New York-Toronto, 1959, p. 134;
- G. Ungaretti, Risvegli, in Id., Il porto sepolto, a cura di C. Ossola, Il Saggiatore, Milano, 1981, pp. 104-105;
- P. Verlaine, Caleidoscopio, in Id., Poesie e prose, a cura di D.G. Fiori, Mondadori, Milano, 1992, pp. 349-351.
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