La parola giapponese Shodô, composta dai due ideogrammi Sho (scrittura) e Dô (ricerca e comprensione della vita), significa: “ricerca e comprensione della vita tramite la pratica della calligrafia”. La calligrafia è dunque un’arte che implica un lungo apprendimento e una pratica costante. Intimamente legata alla pittura, essa richiede innanzitutto padronanza del tratto, immediatezza del gesto, continuità del ritmo e controllo della forza impressa al pennello, poiché ciascuna opera non tollera ritocchi o correzioni. Qualunque cosa si scelga di scrivere – una parola, una frase, una poesia, una preghiera – ciò che importa è riuscire a trasmettere attraverso lo scrittura lo spirito, il senso e l’emozione che caratterizzano la forza dell’artista (della sua interiorità, della sua anima). Per questo motivo, ogni ricerca della regolarità e della simmetria, traducendosi in una composizione rigida, viene abbandonata a favore di una ricerca dell’equilibrio nell’asimmetria e nell’irregolarità, all’interno delle quali traspare uno scheletro stabile che lega ogni elemento e ne costituisce l’armonia.
Norio Nagayama è nato nel 1956 a Ibaraki, in Giappone, è membro della commissione d’esame del Japan Educational Calligraphy Federation di Tokio e Presidente dell’Associazione “Bokushin kai”. Vive a Genova e tiene lezioni di shodō a Milano, Genova, Bologna, Roma, Lucerna e Lugano. Ha composto le calligrafie del volume Alla ricerca del toro (Genova, 1991) ed è autore di Shodô. La via della scrittura (Roma, 1993). Ha partecipato a importanti esposizioni collettive e realizzato numerose esposizioni personali in diversi paesi, tra i quali Italia, Giappone e Svizzera.