Nel suo libro su Mosè e il monoteismo, Sigmund Freud scopre una sorprendente connessione tra monoteismo e trauma. È il trauma, egli scrive, a conferire alla religione, e specialmente al monoteismo, il suo “carattere compulsivo”, il caratteristico potere che essa esercita sulle masse, nonché il “privilegio della liberazione dalla coercizione del pensiero logico”. Freud analizza la storia della religione nei termini di un processo psicostorico di ricordo e dimenticanza. Secondo Freud, “la religione deve aver conosciuto il destino di venire rimossa, deve essere sopravvissuta nell’inconscio, prima di poter esibire, al proprio ritorno, effetti tanto potenti da costringere le masse a cadere sotto il suo incantesimo”.
Freud ha il grande merito di aver scoperto la centralità di questi temi. Tuttavia la sua spiegazione non può essere corretta, perché essi appaiono in modo evidente nei testi, e non c’è quindi bisogno che vengano “scavati” con i metodi della psicoanalisi. L’importanza di memoria, trauma e senso di colpa risiede nella struttura e nella natura del monoteismo in quanto tale, non nelle profondità della psiche umana. Nel monoteismo biblico deve esserci qualcosa che collega in modo strettissimo questa religione alla memoria e al trauma. Intendo stabilire questa connessione e sostenere che il monoteismo è strutturalmente legato alla memoria. L’esperienza traumatica del monoteismo non è causata da eventi primordiali ed esterni, ma al contrario da conflitti interiori inseparabilmente connessi con la distinzione mosaica. La diagnosi di Freud ha colto il nocciolo del problema, ma il suo metodo era scorretto, perché non prendeva sufficientemente sul serio i testi. La sua passione archeologica ha oscurato la sua capacità di vedere ciò che appariva in superficie. Il trauma del monoteismo non sta nella struttura edipica profonda dell’anima umana, ma nella “distinzione mosaica” tra religione vera e falsa.
Riferimenti Bibliografici
- J. Assmann, La memoria culturale. Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà antiche, Torino, 1997;*
- P.C. Bori, L’estasi del profeta ed altri saggi tra ebraismo e cristianesimo dalle origini sino al «Mosè» di Freud, Bologna, 1989;*
- S. Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteistica: tre saggi, Torino, 1977;*
- P. Gay, Un ebreo senza Dio. Freud, l’ateismo e le origini della psicoanalisi, Bologna, 1989;*
- M. Robert, Da Edipo a Mosè: Freud e la coscienza ebraica, Firenze, 1981.
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