“(…) apprendo che alcuni dei nostri yahoo di mare trovano a ridire per il mio linguaggio marinaresco, definendolo non adeguato in molti luoghi, né corrente al giorno d’oggi. Non so che farci. Nei miei primi viaggi, quand’ero giovane, fui istruito dai più vecchi marinai, e appresi a parlare come loro. (…) se la censura degli yahoo potesse scalfirmi in alcun modo, avrei gran ragione di protestare, per il fatto che alcuni di loro abbiano l’ardire di ritenere il mio libro di viaggi una semplice finzione uscita dal mio cervello; e che si siano spinti sino a insinuare che gli houyhnhnm e gli yahoo non abbiano esistenza più concreta degli abitatori di Utopia. Invero debbo confessare che per quanto riguarda il popolo di Lilliput, di Brobdingrag e di Laputa, non ho ancora mai sentito di uno yahoo così presuntuoso da mettere in discussione la loro esistenza, o i fatti da me riferiti sul loro conto; perché la verità colpisce immediatamente con la convinzione qualsiasi lettore. (…) Debbo confessare liberamente che in seguito al mio ultimo ritorno alcune corruzioni della mia natura di yahoo hanno ripreso vita, per via del mio commercio con alcuni della vostra specie, e in particolare, in seguito a una necessità inevitabile, con gli appartenenti alla mia famiglia; altrimenti non avrei mai tentato un’iniziativa così assurda come quella di riformare la razza yahoo di questo regno; ma adesso ho chiuso con tutti tali progetti visionari, per sempre.
Capitano Lemuel Gulliver – 2 aprile 1727″
(Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, 1735)