legge Gianni Celati

  • Gianni Celati

    Professore di Letteratura angloamericana - Università di Bologna

VivaVoce

I Gamuna
«Nessuno conosce la provenienza dei Gamuna, benchè si possa supporre che siano giunti nel loro attuale capoluogo in tempi non molto lontani, provenienti da sud-ovest. È anche difficile dire a quale ceppo etnico appartengano, e neppure lo studio del loro particolarissimo dialetto ha aiutato gli esperti a chiarire questo mistero. (…)
La cittadina che costituisce l’attuale capoluogo dei Gamuna, chiamata dai forestieri Gamuna Valley, è stata abitata prima di loro da un’altra popolazione di cui si sono perse le tracce. I precedenti abitatori non sono stati scacciati, né sono morti per malattie o vecchiaia in quel posto sperduto, bensì semplicemente un bel giorno hanno preso il treno e sono andati via. I motivi di questo esodo rimangono oscuri, ma ancora più strano è il fatto che quegli abitatori siano partiti abbandonando dietro di sé ricche case, automobili lussuose, uffici bene attrezzati, biblioteche, piscine, impianti d’irrigazione, giardini pieni di fiori e piante, oltre a migliaia di tavole a olio con i loro ritratti. E gli attuali abitanti si sono installati nelle loro case, coltivano i loro giardini, non guidano le loro automobili ma vestono ancora con gli abiti trovati nei loro armadi: così per le strade si vedono uomini con tute da ginnastica, giubbotti da cacciatore, magliette con scritte in inglese, camicie e calzoni multitasche, divise da funzionari, oppure abiti da sera, senza che nessuno mostri di riconoscere alcuna differenza di stile tra questi vari capi d’abbigliamento.
(Gianni Celati, Fata Morgana, in «Il semplice», n. 2, 1996, pp. 17-18)

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