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È stato più volte sottolineato come nel corso del XII secolo la riflessione scolastica sul tema del lavoro abbia avviato una revisione radicale della concezione tradizionale che la cultura medievale ha elaborato su questo tema e che appare sostanzialmente riducibile al modello monastico. Il dibattito che si sviluppa nell’Università di Parigi e che vede contrapposti in un conflitto, a tratti molto violento, clero secolare e Ordini mendicanti rappresenta per circa un ventennio una sorta di laboratorio permanente all’interno del quale prende forma una nuova idea di lavoro, destinata a permeare profondamente la cultura occidentale. Una più positiva valutazione del lavoro manuale, il riconoscimento della specificità del lavoro intellettuale, la legittimazione della divisione del lavoro, l’idea di remunerazione come sua componente strutturale, sono tutti elementi che, almeno in forma embrionale, affondano le loro radici nella riflessione dei teologi scolastici.
(da S. Vecchio, Povertà, mendicità e lavoro negli scritti di San Bonaventura, in A. Cacciotti e M. Melli, a cura di, La grazia del lavoro, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 2010, p. 79)*
Riferimenti Bibliografici
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