Curata da Walter Guadagnini e Silvia Ferrari, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena, la mostra offre al pubblico del festivalfilosofia la possibilità di ammirare non solo i capolavori, già esposti in altre occasioni, ma anche la varietà e la ricchezza delle collezioni della Galleria Civica di Modena – Disegno, Fotografia e Grafica (quest’ultima rappresentata in gran parte dalla collezione Bettelli, ricevuta di recente in comodato dalla Curia di Modena). Una sorta di anteprima di quello che sarà il futuro Museo d’Arte Contemporanea della città, che troverà l’anno prossimo la sua sistemazione definitiva ai piani superiori di Palazzo Santa Margherita, attualmente in avviata fase di ristrutturazione.
Attraverso oltre trecento opere dei maggiori artisti del XX secolo, selezionate dalle collezioni, sarà possibile leggere le diverse interpretazioni figurative di una tematica vasta e pressoché inesauribile, capace di suggerire infiniti modi di rappresentazione.
Quattro sono le sezioni in cui la mostra è suddivisa, presentate in due sedi diverse: alla Sala Grande di Palazzo S. Magherita Le forme del volto e Le forme del corpo; alla Palazzina dei Giardini Le forme del mondo e Le forme del pensiero.
Le sezioni Le forme del volto e Le forme del corpo ospitate nella Sala Grande di Palazzo S. Magherita, sono incentrate sulla persona, e attraverso serie di ritratti e di figure permettono di leggere nelle pieghe dei volti e negli atteggiamenti dei corpi lo scorrere della vita pubblica e privata dell’individuo.
Le opere grafiche di Picasso, Fontana, De Dominicis, Schifano, i disegni di De Pisis, Prampolini, Parmiggiani, Paolini, Manfredini, le fotografie di Evans, Doisneau, Araki, Ruff, Woodman, compongono le tessere di un mosaico all’interno del quale i fatti centrali della vita umana, la nascita, la morte, la sessualità, il rapporto con sé e con gli altri, divengono forma e figura, motivi ispiratori di una ricerca che è al contempo etica ed estetica.
Le sezioni Le forme del mondo e Le forme del pensiero in mostra alla Palazzina dei Giardini, propongono invece immagini del luogo in cui la vita si svolge, vale a dire il mondo, e visioni della vita cui la mente dà forma, cioè sentimenti e pensieri slegati da una necessità di rappresentazione figurativa.
Le forme del mondo ospita immagini, da Mimmo Jodice a Gabriele Basilico, da Luigi Ghirri a Joan Fontcuberta, da Max Ernst a Roy Lichtenstein che raccontano le metamorfosi del mondo e la vita della natura e dell’uomo, le diverse definizioni di uno spazio vitale sul quale diviene ogni giorno più necessaria una riflessione non puramente speculativa o estetizzante.
Le forme del pensiero testimonia l’esistenza all’interno dell’esperienza umana di fattori emotivi e razionali che trovano nell’espressione artistica il modo di affiorare alla superficie senza il filtro del linguaggio delle immagini. Le ricerche astratte guidate dalla ragione, da Max Bill a Sol Lewitt, si incrociano con quelle dettate da un’urgenza espressiva che affonda le proprie radici nell’inconscio e nei sentimenti più irrazionali, da Appel a Tàpies, da Burri a Vedova.
La mostra propone un modo originale di leggere le opere delle collezioni, al di fuori di rigide scansioni cronologiche o tecniche, un viaggio in cui lo spettatore stesso può costruire il proprio percorso, conferendo ulteriore vita a un patrimonio culturale cittadino che merita di essere valorizzato.
La mostra prosegue sino al 9 novembre con il seguente orario:
mar-ven: 11.00-13.00 e 16.00-19.00; sab, dom e festivi: 10.00-22.00; lun chiuso.