Video integrale
a cura di Claudio Longhi testi scelti da Carlo Altini
con Diego Baldoin, Fausto Cabra, Lino Guanciale, Luca Micheletti, Alberto Onofrietti
coordinamento tecnico Marco Stefanini
Primo capitolo del progetto pluriennale La scena delle idee inteso a esplorare le potenzialità delle “nozze” tra teatro e filosofia nel quadro di una scena intesa come luogo deputato alla maturazione di una conoscenza complessa figlia dell’esperienza, la mise en espace de La tirannide proposta dalla Fondazione Collegio San Carlo e da Emilia Romagna Teatro Fondazione è concepita come un percorso di avvicinamento all’antichità, sviluppato sul doppio crinale dell’attualità/inattualità del “classico”. Nel segno del celebre adagio di brechtiana memoria che vuole che il teatro abbia oggi una sua ragion d’essere soltanto nella misura in cui rappresenti il mondo come realtà trasformabile, il testo di Senofonte è recitato nella convinzione che guardare alle proprie spalle serva per completare l’orizzonte di quanto ci sta dinnanzi, nel tentativo di farsi testimoni del passato per diventare interpreti all’altezza del nostro domani. In linea con questi princìpi, per una frequentazione della filosofia che affianchi alla speculazione la “prassi” estetica, per un teatro “civile” che unisca all’indagine delle strutture della contemporaneità la valorizzazione del patrimonio culturale dei “classici” dell’Occidente, assunto come imprescindibile fondamento e pietra di paragone di ogni democrazia, la rappresentazione della Tirannide è concepita come stimolante laboratorio per riflettere sull’arte del governo. In particolare in quella che, con l’aberrazione diacronica propria della nostra èra post-postmoderna, potremmo definire la più “machiavellica” tra le opere del Senofonte politico, risuona a tutt’oggi come un potente monito circa l’indistinguibilità di giustizia e politica e, facendo sponda sui precetti socratici, scritto nella prosa solare del retore con lo stile arguto del logografo, ci si offre come un capitolo fondamentale per la riflessione sopra l’ideologia del potere, la solitudine del governante, il rapporto dell’uomo politico con la cultura. Incastonata in un caleidoscopio di frammenti senofontei dai Memorabili, utile lente “grandangolare” atta allo scandaglio dell’orizzonte precettistico e speculativo in cui si situa lo scrittore ateniese, la conversazione immaginaria tra il principe e il letterato, agìta in rappresentazione, si coniuga in composito “dramma didattico” ante litteram che demistifica la retorica “di regime” e traccia importanti coordinate per la ricerca dell’utopia del buon governo, millenaria chimera del pensiero politico.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Per prenotazioni (fino a esaurimento posti)
Fondazione Collegio San Carlo
tel. 059.421208
dal lunedì al venerdì, ore 10-13; 15-18
cc@fondazionesancarlo.it