Machiavelli delineò una religione della virtù capace di correggere la cattiva educazione religiosa della Chiesa cattolica. Non si fece banditore di una nuova teologia, ma di un nuovo modo di vivere. Francesco De Sanctis scrisse che il Machiavelli fu il Lutero italiano perché volle sostituire la scienza alla teologia. In realtà volle sostituire una religione che predicava la docilità, e rendeva gli uomini deboli, con una religione che insegnasse l’amore della libertà e della virtù […].
La religione che Machiavelli auspica, e cerca di far rinascere, è una religione della libertà che insegna a vivere senza servire e senza dominare, ad essere forti d’animo per difendere la libertà comune, ad obbedire solo alle leggi e a chi governa con giustizia, a sentire dentro se stessi il sentimento della vergogna per aver violato i doveri. Senza quella religione e senza quel Dio i popoli non possono vivere liberi. Di questa religione, Machiavelli lo afferma con la massima chiarezza, hanno più bisogno le repubbliche delle monarchie. Se non teniamo presente questo aspetto essenziale del suo pensiero politico non possiamo intendere il vero significato della sua teoria repubblicana, e della teoria repubblicana in generale. La religione della virtù che Machiavelli aveva difeso, e l’idea di una riforma religiosa e morale da realizzare tramite il ritorno ai veri princìpi della religione cristiana, ispirarono e affascinarono coloro che in Italia avvertirono sinceramente il bisogno di una religione e di una vita morale capace di far rinascere e sostenere la libertà politica.
(M. Viroli, Il Dio di Machiavelli e il problema morale dell’Italia, Roma-Bari, Laterza, 2005, pp. XIII, XV)*
Riferimenti Bibliografici
- S. De Grazia, Machiavelli all’inferno, Roma-Bari, Laterza, 1990;*
- J.G.A. Pocock, Il momento machiavelliano. Il pensiero politico fiorentino e la tradizione repubblicana anglosassone, 2 voll., Bologna, il Mulino, 1980;*
- Q. Skinner, Visions of Politics, 3 voll., Cambridge, Cambridge University Press, 2002, vol. II: Renaissance Virtues;*
- M. van Gelderen – Q. Skinner (a cura di), Republicanism. A Shared European Heritage, 2 voll., Cambridge, Cambridge University Press, 2002.*
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