1. Conviene partire dalla celebre definizione aristotelica dell’uomo come “animale per natura politico”. Come spesso accade in Aristotele, questa teoria antropologica è in parte descrittiva, in parte normativa. Descrittiva in quanto il dispositivo primario di identificazione e soggettivazione dell’uomo greco è costituito dall’appartenenza a un gruppo sociale le cui forme di coesione sono politiche, tanto in senso procedurale quanto di valorizzazione collettiva. Normativa in quanto la ‘politicità’ risulta piuttosto l’esito difficile e mai del tutto acquisito di un processo di domesticazione teso a modificare un nucleo antropologico resistente: quello del ‘signore’ di memoria omerica, riattualizzato nella figura del tiranno (proiezione simbolica del rifiuto del vincolo sociale e morale). Di questo scontro sono documenti le ‘teorie critiche’ della giustizia di Trasimaco, Glaucone e Adimanto nei primi due libri della Repubblica di Platone.
2. Le strategie di domesticazione dell’animale tirannico assumono forme diverse, anche se in parte complementari:
a) la verticalizzazione gerarchica del corpo sociale e del complesso psichico in Platone, che tende a riorientare il fondo energetico del materiale di passione in direzione di fini collettivamente desiderabili, principalmente mediante dispositivi di potere;
b) la delimitazione orizzontale dell’ambito di domesticabilità operata da Aristotele, con una diminuzione del livello di conflittualità interna e una trascrizione naturalistico-antropologica dei termini del conflitto;
c) la proposta di una soggettività del renonçant, religiosa da un lato (dalla tradizione orfico-pitagorica al tardo platonismo), o sapienzale dall’altro (lo stoicismo greco e in parte romano).
3. Il caso della reattività collerica può illustrare queste strategie. La loro parziale medicalizzazione sarà analizzata in Galeno.
Riferimenti Bibliografici
- E.R. Dodds, I greci e l'irrazionale, Firenze, La Nuova Italia, 1959;*
- A.W.D. Adkins, La morale dei greci, Bari, Laterza, 1964;*
- M. Foucault, L'uso dei piaceri, Milano, Feltrinelli, 1984;*
- J. Pigeaud, La maladie de l'âme, Paris, PUF, 1981;*
- M. Nussbaum, La fragilità del bene, Bologna, Il Mulino, 1996;*
- S. Gastaldi, Aristotele e la politica delle passioni, Torino, Tirrenia, 1990;
- M. Vegetti, Passioni antiche: l'io collerico, in S. Vegetti Finzi (acura di), Storia delle passioni, Roma-Bari, Laterza, 1985;*
- J. Filion-Lahille, Le De Ira de Sénèque et la théorie stoicienne des passions, Paris, PUF, 1984.
(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)
Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.