Il rapporto famiglia-bene comune è stato molte volte posto nel corso della storia del pensiero e sempre si è individuato nella famiglia un contributo essenziale al bene comune. Assumendo che il bene comune possa identificarsi con la soddisfazione dei tre bisogni individuali e sociali che oggi sentiamo come più urgenti, il bisogno di eguaglianza di condizioni , il bisogno di riposo, il bisogno di speranza, è facile rinvenire nella famiglia lo spazio in cui massimamente questi bisogni sono coltivati e promossi. Ma oggi, si dice e ripete, la famiglia è in crisi. Tale crisi può essere studiata da diversi punti di vista e giudicata in corso o compiuta, irreversibile o oltrepassabile, ma sempre come punto emergente di una crisi più ampia in cui la famiglia si trova presa. Qui la considerazione avviene da un punto di vista filosofico. Da questo punto di vista la crisi della famiglia è una crisi o smarrimento di senso, e se la filosofia può dare un contributo a quella difesa della famiglia che oggi è particolarmente sentita da alcuni come un imperativo esso consiste anzitutto nel farne emergere il senso. Di qui l’attualità di una filosofia della famiglia; proprio della filosofia è infatti l’esercizio di una razionalità ermeneutica che ha a che fare essenzialmente con questioni di senso. La riflessione filosofica sulla famiglia è presente nel pensiero greco, in Platone e Aristotele che danno al problema del rapporto della famiglia con la polis una soluzione antitetica; nel pensiero cristiano della patristica e della scolastica, dove entrano ad arricchire l’elaborazione del problema importanti elementi di antropologia biblica, nel quadro di un’unità di filosofia e teologia caratteristico dell’epoca; nel pensiero moderno in cui accanto a riprese e sviluppi del pensiero antico e medioevale cominciano a emergere problematiche nuove e si hanno le prime contestazioni violente dell’istituto famigliare. Impossibile ricostruire questa storia. Qualcosa dovrà essere detto però sulla filosofia della famiglia in Kant ed Hegel. La crisi dell’hegelismo è l’inizio di una crisi che è ancora quella contemporanea e se è vero che la crisi della famiglia deve esser sempre vista nella crisi generale del tempo diventa necessario rendersi conto dei termini in cui si è espressa e si esprime. Qui mi sembra importante il contributo dato da Max Horkheimer, che viene brevemente esposto. Lo studio di tale contributo permette di porre il problema del senso della famiglia in una maniera comprensibile al nostro tempo e conclude ad una riattualizzazione del concetto tradizionale di famiglia che ne espliciti le “virtualità” in esso contenute nei confronti dei nuovi problemi storicamente sedimentatisi. La via che ci si propone di prendere è quella di una lettura personalistica (di un personalismo a vocazione ontologica) della famiglia lungo una linea di pensiero che può richiamarsi ai nomi di Blondel, Marcel, Fessard, Madinier e Lacroix. I punti che verranno trattati sono: 1) persona amore famiglia, 2) le ambiguità della vita famigliare; 3) famiglia ed affermazione della Trascendenza, 4) significato etico-religioso della famiglia: scelta e scommessa.
Riferimenti Bibliografici
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