Collaborazione alla regia: Riccardo Palmieri
Con: Caroline Bo, Luigi Boatti, Siliana Crocchianti, Martina La Ragione, Elena Rossetti
Teri J. Weikel e Carlo Cremaschi
Cantanti: Silvia Bernini, Davide Bevini, Ilaria Galli, Simona Iannone, Fabio Mezzanotte, Giovanni Tardini
Con “Brevi ritratti del vento” TIR Danza presenta al festivalfilosofia un percorso creativo emerso dall’incontro della coreografa Teri J. Weikel con il celebre romanzo “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov. Dalla ricchissima opera dello scrittore viene individuata una traccia di lettura nel dialogo incessante tra la dimensione del quotidiano e quella del trascendente (la “quinta dimensione” di Bulgakov), per esplorare i confini dell’umanità.
La danza è per Teri Weikel il tramite per tendere al trascendente, aprire e abitare un mondo diverso, dove gesto e immaginazione si traducono in movimento senza veramente descriverlo, ma lasciandolo fluttuare ed evolvere continuamente, come nell’assolo “Beethoven” in apertura allo spettacolo. La danza, ibrida perché mescola e muta incessantemente grazie all’immaginazione i movimenti e l’aspetto dell’uomo, è di per sé un mondo a parte, fatto del sogno e della sua concretizzazione, in grado di annullare il tempo traducendo tutto al presente.
Per la coreografa americana la “quinta dimensione”, cui appartengono i personaggi Woland, Koroviev e Behemot (Luigi Boatti, Elena Rossetti e Caroline Bo), può essere finalmente abitata attraverso la danza.
In “Brevi ritratti del vento”, così come nel romanzo, vengono esplorati il tempo, il senso del destino, la mutevolezza umana. I personaggi dello straordinario testo di Bulgakov si definiscono nello spettacolo attraverso una danza che li caratterizza con differenziazioni dinamiche peculiari, a partire da un lavoro sulla pre-espressività che lega indissolubilmente i movimenti all’immaginazione. Tutti esplorano il trascendente attraverso il cambiamento. Mentre il Maestro (l’artista Carlo Cremaschi) attende, Margherita (Siliana Crocchianti) e Ivan Nikolaevic’(Martina La Ragione) evolvono, mutano, si ibridano con passi di danza che superano i vincoli della gravità, la convenzione della materia e i limiti del quotidiano.