Il ritorno della soggettività. Trasformazioni dell'individuo nella cultura filosofica

Ciclo di lezioni, ottobre 2008 - gennaio 2009


Per lunghi tratti il secolo appena trascorso è stato testimone di un ampio e variegato tentativo di commiato dai più importanti concetti della tradizione filosofica. Natura, storia, ragione, coscienza, individuo sono sempre più diventati strumenti inadeguati a comprendere la complessità di un mondo globale che vedeva progressivamente giungere a esaurimento la carica progettuale del moderno. In forme diverse, e talvolta contrapposte, l’esistenzialismo e il pensiero post-moderno, il marxismo e lo strutturalismo, la filosofia analitica e le teorie della complessità, la decostruzione e le filosofie della mente hanno mirato a prendere le distanze da una concettualità umanistica che, fondata su un’ontologia essenzialistica e sull’autosufficienza culturale dell’individuo privato, considerava la soggettività cosciente e razionale come caratteristica eminente dell’essere umano, non solo nei confronti della natura, ma anche nei confronti di se stesso e delle proprie forme di convivenza e di conflittualità. Ma se, per un verso, i numerosi e diversi tentativi di commiato dalla tradizione filosofica moderna hanno svelato l’incapacità della categoria di soggetto di ricomprendere l’attuale passaggio d’epoca, per altro verso questi stessi tentativi sono stati costretti a confrontarsi con le nuove emergenze storico-antropologiche, filosofiche e culturali tra XX e XXI secolo, in particolare con le inedite forme di soggettività – sia pubbliche che private – che si sono affacciate sulla scena pubblica. Sul terreno socio-politico, per esempio, si è assistito alla supremazia di un neo-individualismo liberale che tornava a mettere al centro della progettualità culturale – seppur in forma ingenua e semplificata – proprio la categoria moderna di soggetto razionale e consapevole, ormai diventata centrale anche su terreni davvero inediti nella tradizione occidentale quali la bioetica e la biopolitica. Queste emergenze avrebbero naturalmente richiesto una radicale ridefinizione delle nuove soggettività e delle nuove dinamiche sociali, ma è proprio su queste analisi che il progetto post-umanistico ha finito per incagliarsi in analisi dottrinarie che hanno reso difficile afferrare il fondamento e il significato dei mutamenti d’epoca.

In una traiettoria di lungo periodo, il ciclo di lezioni del Centro Culturale si propone di avviare una riflessione sulla questione della soggettività alla luce delle trasformazioni antropologiche e sociali che caratterizzano l’età contemporanea connotata, da un lato, dall’esaurimento del paradigma umanistico e, dall’altro lato, dalla crisi del progetto post-umanistico. Anche attraverso la ricostruzione di alcuni snodi storico-concettuali – in particolare l’analisi della nozione di «persona» nel mondo romano; l’indagine sul rapporto tra concezione "pubblica" e concezione "privata" dell’intelletto tra Medioevo e modernità; la discussione della struttura trascendentale della persona e della natura relazionale della coscienza – il ciclo intende indagare le modalità attraverso cui si è costituito il paradigma della soggettività (e dei suoi correlati quali individuo e persona) per mettere in discussione le ragioni epistemologiche e il fondamento teoretico della "crisi del soggetto" nell’età post-moderna portata in evidenza, per esempio, dalla nuova scoperta di meccanismi neurofisiologici che determinano la natura relazionale del comportamento umano. Oggi, infatti, la nozione di soggettività sembra aver bisogno di una profonda revisione teorica in grado di oltrepassare le opposte posizioni dominanti: in primo luogo, il dominio dell’identità biologica o cognitiva nella costituzione dell’individuo; in secondo luogo, la costruzione strettamente storico-culturale del soggetto; in terzo luogo, infine, la stutturazione totalmente individualistica, relativistica e psicologica dell’identità personale. Il superamento di tali rigidi steccati – anche alla luce degli attuali mutamenti storico-antropologici e socio-politici – rende possibile l’apertura di un laboratorio in cui sperimentare temi, questioni, prospettive. Da un lato, si tratta di ripensare lo statuto della soggettività alla luce della sua interazione con le strutture tecnologiche e comunicative in grado di determinare nuovi meccanismi di riproduzione sociale istituzionalmente regolati. Dall’altro lato, si tratta di analizzare i nuovi processi di «individuazione» alla luce della dimensione «impersonale» dell’esistenza, così da giungere a comprendere la relazione tra la costruzione della coscienza individuale e l’esistenza di strutture oggettive (transpersonali e performative) di pensiero, di vita e di lavoro.

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Il ritorno della soggettività
Periodo
Informazioni e contatti

La partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni Il ritorno della soggettività gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (D.M. 18 luglio 2005) e, nei limiti della normativa vigente, prevede l'esonero dal servizio per i partecipanti.
Le lezioni si tengono presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena.

tel. 059/421210, fax 059/421260
cc@fondazionesancarlo.it
www.fondazionesancarlo.it

Conferenze

24/10/2008

La questione antropologica nell'età post-umanistica

Manlio Iofrida

Centro Culturale

31/10/2008

Considerazioni sulla «persona» nel mondo romano

Emanuele Stolfi

Centro Culturale

07/11/2008

L'intelletto comune da Averroè a Marx

Augusto Illuminati

Centro Culturale

19/11/2008

La natura prospettica della persona

Virgilio Melchiorre

Centro Culturale

05/12/2008

Vita morale, intersoggettività e contesto linguistico

Piergiorgio Donatelli

Centro Culturale

12/01/2009

Empatia, imitazione e teorie della mente

Corrado Sinigaglia

Centro Culturale

23/01/2009

Tra biopolitica e vita comune

Roberto Esposito

Centro Culturale