Immagine. Storia e teoria di un'esperienza filosofica

Ciclo di lezioni, ottobre - dicembre 2015


Fin dall’antichità lo statuto dell’immagine è stato al centro di un intenso dibattito, che ha coinvolto in modo trasversale saperi diversi e che è legato soprattutto alla considerazione della visione come modello della conoscenza. Platone, per esempio, definisce le immagini prodotte dagli artisti come imitazioni ingannevoli della realtà, che producono un allontanamento dal mondo delle idee e quindi dal vero: l’arte, in quanto mimetica e perciò menzognera, deve essere condannata non solo dal punto di vista gnoseologico, perché non consente una vera conoscenza, ma anche dal punto di vista etico-politico, con la conseguenza che gli artisti sono banditi dalla città. Ma già in Aristotele la mimesi non è più sinonimo di illusione e di inganno, perché indica una capacità produttiva in grado di porre ordine nell’esperienza sensibile. Da qui discende una legittimazione dell’arte, a cui si accompagna sia una valorizzazione delle sue potenzialità intellettuali – l’arte ha prima di tutto una funzione teoretica e conoscitiva – sia il recupero della dimensione edonistica, assente nel progetto educativo platonico. Con il neoplatonismo si afferma invece l’idea che l’immagine e l’opera d’arte non siano una mera imitazione dell’immanente, ma una manifestazione dell’unità e della bellezza del mondo intellegibile. Tale principio diventa un elemento cardine dell’estetica medievale, soprattutto attraverso la mediazione della cultura cristiana, e trova ampia applicazione nella tradizione bizantina delle icone. L’avvento del cristianesimo, infatti, modifica profondamente la percezione e la fruizione delle immagini. La domanda sulla legittimità della raffigurazione del divino è all’origine di aspre controversie teologiche e dottrinali tra Oriente e Occidente, che assumono ben presto un carattere socio-politico, e addirittura militare, come dimostrano le violente lotte iconoclaste che si consumano tra l’VIII e il IX secolo. Il secondo Concilio di Nicea del 787, affermando la liceità delle immagini sacre e la possibilità della loro venerazione da parte della comunità dei fedeli, segna una svolta decisiva che apre la strada alla modernità. La questione della rappresentazione del divino, però, continuerà a essere oggetto di discussione almeno fino al periodo della Riforma e della Controriforma, segnando la nascita dell’arte barocca.
A partire dall’Umanesimo e dal Rinascimento, parallelamente al recupero del concetto di mimesi, mutuato dalla tradizione antica, si afferma una graduale autonomia dell’arte, ormai sempre più legata alla nozione di bellezza. Tale autonomia è resa possibile dal riconoscimento sociale del ruolo dell’artista e dalla definitiva legittimazione del lavoro e della pratica manuale. Dal principio dell’autonomia dell’arte derivano, da una parte, la costruzione dell’estetica come disciplina che si occupa della conoscenza sensibile in quanto conoscenza che trova nell’arte e nella bellezza una sua applicazione esemplare; dall’altra, una decisa rivalutazione dell’immaginazione, facoltà che era stata condannata per gran parte dell’età moderna perché considerata, a differenza dell’intelletto, fonte di conoscenza falsa e inadeguata. Kant e la filosofia idealistica riconoscono all’immaginazione una funzione conoscitiva e produttiva, che condurrà alla visione romantica dell’artista-genio, creatore non solo di immagini, ma di mondi. Si assiste inoltre all’introduzione di nuove categorie estetiche, come il brutto, il sublime e il grottesco. Dalla fine dell’Ottocento ha inizio un processo destinato a trasformare profondamente il rapporto tra immagine e mondo e tra immagine e tempo: la produzione delle immagini non è più una prerogativa dell’arte pittorica, ma diventa dominio della fotografia e del cinema. Nel secolo successivo, la televisione e internet diventano i principali strumenti di produzione e veicolazione di immagini. L’arte, pur abbandonando progressivamente il terreno del figurativo, si adegua così al mutato contesto: con installazioni, video e performances, contribuisce anch’essa all’affermazione di quella nuova cultura delle immagini in cui viviamo oggi.
La finalità principale del ciclo di lezioni del Centro Culturale della Fondazione San Carlo consiste nell’affrontare l’interpretazione del ruolo dell’immagine nella cultura occidentale, sia in una prospettiva storica, sia in riferimento alla comprensione delle dinamiche sociali, politiche e scientifiche del mondo contemporaneo. Nella prima parte dei lavori – svolta attraverso il presente ciclo di lezioni – sarà data precedenza, in una prospettiva di lungo periodo, alla discussione dei principali nodi storici e teorici relativi alle diverse concezioni dell’immagine, mentre nelle attività programmate per il 2016 sarà dato maggiore spazio alle questioni relative all’organizzazione delle società contemporanee. Il dibattito novecentesco – dall’esperienza delle avanguardie storiche fino al cosiddetto pictorial turn – ha infatti messo in discussione le tradizionali idee di immagine e di arte. Le inedite strade battute dall’arte contemporanea e dalla riflessione estetica, la diffusione dei nuovi media, l’affermazione delle ricerche nell’ambito della cultura visuale e della percezione hanno trasformato il nostro rapporto con le immagini, fornendo risposte originali a questioni antiche, come quelle riguardanti il loro statuto, il loro significato e il loro ruolo rispetto alla conoscenza e al potere.

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Immagine
Periodo
Informazioni e contatti La partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005). Le lezioni si tengono presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena, tel. 059.421240, fax 059.421260, cc@fondazionesancarlo.it.

Conferenze

02/10/2015

Il vedere nella tradizione platonica e nella tradizione epicurea

Emidio Spinelli

Centro Culturale

09/10/2015

La rappresentazione dello spazio in età moderna

Paolo Spinicci

Centro Culturale

23/10/2015

Il mito dell'onniscienza e le immagini del mondo nella modernità

Mauro Ceruti

Centro Culturale

13/11/2015

Forme di conoscenza nel pensiero filosofico moderno

Emanuela Scribano

Centro Culturale

27/11/2015

Imitazione e costruzione della realtà nelle arti figurative

Maddalena Mazzocut-Mis

Centro Culturale

04/12/2015

Lo statuto delle immagini nell'arte contemporanea

Michele Dantini

Centro Culturale