Riflettere sul modo in cui le diverse tradizioni religiose hanno rappresentato l’aldilà nel corso dei secoli significa innanzitutto ricostruire come, attraverso la definizione di un orizzonte futuro che non è limitato dalla morte ma si colloca oltre di essa, l’essere umano è stato in grado di donare senso alla propria esistenza terrena. L’aldilà – il mondo abitato dagli dèi, dalle anime e dagli spiriti – ha così assunto forme e funzioni diverse: è stato immaginato in regioni diverse dello spazio (nei cieli o sottoterra, sui monti o oltre la “grande acqua” degli oceani); è stato suddiviso in inferno e paradiso per punire o ricompensare le azioni compiute dagli uomini in vita o per ripagare i torti che hanno subito; è stato pensato come un momento di transizione tra una vita terrena e l’altra, fino al raggiungimento dell’estinzione definitiva, oppure come una mera parvenza residuale dell’esistenza terrena o come una forma piena di resurrezione dell’anima e del corpo al cospetto di Dio. Ma questo altrove non è conoscibile solo dopo la morte: da un lato le divinità e gli spiriti possono agire in forma diversa anche nel mondo terreno e spetta ai sacerdoti governarne la presenza e le forme di comunicazione (per esempio attraverso le profezie, i sogni o gli stati di trance); dall’altro lato, le letterature antiche ci raccontano dei viaggi agli inferi compiuti dagli eroi, mentre le esperienze mistiche e i riti liturgici consentono di accedere a forme trascendenti della conoscenza della realtà ultraterrena. Dell’aldilà è pertanto necessario riconoscere alcuni tratti anche nell’aldiqua, attraverso differenti modalità comunicative – racconti mitologici, rivelazioni profetiche, speculazioni teologiche, narrazioni letterarie, intuizioni mistiche, sogni premonitori – che, descrivendo paure e speranze degli esseri umani e immaginando una vita oltre la vita, rappresentano anche forme di rappresentazione della realtà terrena. Il programma del Centro Studi Religiosi della Fondazione San Carlo si occupa di individuare e discutere la pluralità delle immagini dell’aldilà presenti nelle diverse tradizioni religiose – siano esse monoteistiche che politeistiche – allo scopo di individuarne singole specificità e tratti comuni che riescano tuttavia a portare luce su un aspetto fondamentale delle religioni passate e presenti: la relazione degli esseri umani con l’altrove e con l’ulteriorità.
Le conferenze del ciclo Immaginare l’altrove si tengono esclusivamente in diretta web su www.fondazionesancarlo.it.
Allo scopo di offrire un più ampio contributo di conoscenza, allargando anche il quadro storico-interpretativo, il programma su “Immaginare l’altrove. Rappresentazioni dell’aldilà nelle culture religiose” viene svolto anche attraverso contributi video originali che costituiscono parte integrante di questo percorso culturale.
di Andrea Taddei | Franco Ferrari | Bruno Lo Turco | Emiliano Urciuoli | Giacomo Mariani
Con il contributo di:
Riepilogo
Anno accademico | |
---|---|
Tema |
|
Periodo | |
Informazioni e contatti | In ottemperanza alle misure disposte dal DPCM 18 ottobre 2020 le conferenze si tengono esclusivamente in diretta web su www.fondazionesancarlo.it, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook della Fondazione San Carlo. Attraverso i canali di streaming è possibile interagire in diretta con le conferenze inviando commenti e domande. |