Negli ultimi decenni le discipline storico-religiose e teologiche hanno notevolmente approfondito la conoscenza del ruolo della donna nelle diverse religioni. Un ruolo, occorre sottolinearlo, strettamente legato alle differenze peculiari che distinguono i generi e che rimandano innanzitutto al tema della corporeità terrena nella sua relazione con il divino. È sufficiente ripensare, per esempio, alle diverse culture matriarcali dell’antichità per cogliere quale dato di maggior rilievo la sacralizzazione della fertilità e del potere femminile come differenza specifica rispetto alle forme maschili del potere ordinativo. Più in generale si tratta di peculiarità e caratteristiche, non soltanto biologiche, che ritroviamo nelle diverse tradizioni religiose antiche, soprattutto grazie alla presenza di divinità femminili, e nei modelli cultuali e rituali riservati alle donne in epoca medievale e moderna, con pratiche devozionali e ruoli comunitari specifici. In ambito monoteistico parlare di differenze peculiari e specifiche tra i generi significa riconoscere la creaturalità dell’umano, ovvero riconoscere in ciò che distingue i generi il risultato diretto della volontà divina e della sua azione creatrice. Ciò comporta due considerazioni. In primo luogo, occorre ammettere che la differenza di genere è stata spesso strumentalmente utilizzata come fondamento di un "sapere" sulla donna che, nella società come nelle religioni, ha giustificato forme anche pervasive di maschilizzazione delle istituzioni e di discriminazione femminile. In secondo luogo, la più recente riflessione teologica ha messo in luce come la costruzione socio-culturale dell’identità personale maschile e femminile – e di conseguenza il chiarimento sui rispettivi ruoli sociali, la lotta contro la discriminazione e la promozione dell’emancipazione femminile – non possa darsi senza fare riferimento alle differenze specifiche tra i generi. Da tutto ciò emerge una più pregnante concezione dell’umano differenziato in maschile e femminile e nel quale i generi si danno in una stretta relazione di reciprocità e complementarità.
Il ciclo di lezioni del Centro Studi Religiosi si propone di riflettere sulle molteplici caratterizzazioni – teologiche, antropologiche, sociali, politiche – assunte dall’immagine della donna nelle diverse tradizioni religiose. Nella prima parte dei lavori – svolta attraverso il ciclo di lezioni tra ottobre 2013 e gennaio 2014 – sarà data precedenza, in una prospettiva di lungo periodo, alla discussione dei principali nodi storici e teorici relativi alle concezioni del femminile nelle diverse tradizioni religiose, mentre nelle attività programmate tra febbraio e aprile 2014 sarà dato maggiore spazio alle questioni aperte nella vita delle società contemporanee, con particolare attenzione allo sviluppo del processo di emancipazione femminile interno alle religioni. Si tratterà infatti di mettere in evidenza il modo in cui la peculiarità del femminile viene distinguendosi da una linea dominante maschile assunta per lo più come caso "neutro" dell’umano. Sarà così possibile ricostruire alcuni tratti fondamentali del ricco portato teologico e storico-culturale di tale peculiarità, spesso concretizzatasi anche secondo forme contraddittorie di sacralizzazione e segregazione, di idealizzazione e di discriminazione. È in tal senso sufficiente ripensare alla complessa relazione sussistente tra figure femminili della divinità e ruolo sociale delle donne nelle religioni antiche, così come all’ambivalente rappresentazione della donna e del femminile nelle religioni del Libro in età medievale e moderna, dove forme proprie di santità, di esperienza mistica, di ruolo sacrale e sociale (maternità, verginità, educazione, ecc.) si accompagnano a severe forme di disuguaglianza e sottomissione nei confronti dell’uomo. Ciò consentirà di tracciare le linee principali di un processo che, nel mondo contemporaneo, ha condotto all’assunzione di un ruolo sempre più significativo da parte delle donne nel contesto delle società e delle religioni, così da giungere a forme di emancipazione che, sebbene abbiano ottenuto numerosi e importanti risultati, non possono certo considerarsi concluse.
Riepilogo
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Informazioni e contatti | La partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di conferenze gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (D.M. 18 luglio 2005). Le lezioni si tengono presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena, tel. 059.421237, fax 059.421260, csr@fondazionesancarlo.it, www.fondazionesancarlo.it. |