Il processo di costruzione dell’Europa come attore politico si colloca in una fase della modernità che presenta – accanto ai vistosi effetti della globalizzazione economica e della crisi degli stati nazionali – una indubbia risorgenza del fattore religioso sulla scena pubblica. In una situazione complessiva di erosione delle appartenenze tradizionali e di deficit del politico, le religioni si offrono come strumento di radicamento e di ridefinizione identitaria, candidandosi come fondamento etico di una integrazione sociale che la democrazia – laica, procedurale e centrata sui diritti individuali – sarebbe ormai incapace di fornire. Prosegue, d’altro lato, il lungo processo di individualizzazione che continua a sottrarre interi blocchi di esperienza al controllo tanto del religioso quanto del politico per consegnarli alla coscienza del singolo, portato in modo crescente a scegliere ed agire secondo autonomi criteri di plausibilità e di valore.
Nel nuovo spazio europeo – quello dei paesi dell’Unione e quello imminente e problematico dell’allargamento verso Est – religioni storiche e formazioni nuove, Chiese di Stato, concordatarie o separate competono per il riconoscimento di un rinnovato ruolo pubblico e tendono a ridefinire tanto il loro rapporto con lo stato, quanto quello con i diritti individuali e, di qui, con gli organismi transnazionali che li garantiscono.
In questo quadro la ‘libertà religiosa’ costituisce terreno eminente per comprendere il rapporto che le diverse religioni tengono con l’assunzione di laicità che sta a fondamento del nuovo spazio politico europeo e per ripensare lo statuto e il ruolo del religioso nei processi di ridefinizione della democrazia.
Privilegiando un approccio globale e comparativo, il seminario offrirà elementi di conoscenza e di riflessione sui rapporti Stato-Chiesa che caratterizzano i diversi contesti nazionali, sulle diverse idee di Europa che ispirano le posizioni delle grandi chiese dell’Occidente, sulle diverse politiche di riconoscimento attuate dagli stati nei confronti delle religioni non cristiane.
Dopo una preliminare esplorazione della tensione tra religione e politica, tra fondamentalismo e pluralismo, l’attenzione sarà rivolta in particolare alla definizione di libertà religiosa nella recente ‘Carta’ di Nizza e nelle legislazioni nazionali; alla sua elaborazione in ambito cattolico, con particolare riferimento alla eredità del Concilio Vaticano II; all’apertura verso Est e alla concezione di Europa e libertà religiosa che caratterizza la Chiesa Ortodossa; al rapporto tra Islam e Europa e ai diversi modelli che hanno ispirato politiche di integrazione e riconoscimento.
Riepilogo
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