Globalizzazioni. Forme e immagini dell’universalismo (II)

Ciclo di lezioni, febbraio - aprile 2020


«L’unità del mondo», ha scritto Fernand Braudel, «non è una vuota formula o un’immagine, un artificio, uno stereotipo da discorso politico. È una realtà pesante, una realtà di ingente portata». È con questa «realtà pesante», a cui hanno contribuito i processi di globalizzazione di lungo periodo, che ha deciso di confrontarsi il ciclo di conferenze del Centro Culturale della Fondazione Collegio San Carlo per l’anno accademico 2019/2020. Nella prima parte dei lavori, svolti nell’autunno 2019, sono state individuate alcune fasi storiche durante le quali si è sviluppata la mobilità umana e sono state stabilite pratiche di scambio tra culture e popoli. In questa seconda parte del ciclo, che si svolge tra febbraio e aprile 2020, l’attenzione sarà dedicata al volto che la globalizzazione ha assunto in epoca contemporanea grazie a un percorso che si propone di intrecciare lo studio degli aspetti economici con l’analisi delle relazioni geopolitiche, la storia delle idee con le ricerche musicologiche.

Tra gli studiosi non esiste accordo su una possibile definizione del termine “globalizzazione”, vuoi per l’adesione a orientamenti ideologici tra loro incompatibili, vuoi per il ricorso a categorie interpretative discordanti. Persistono divergenze e contrasti evidenti che rendono remota la possibilità di giungere a una visione accettata e condivisa, almeno sul breve e medio periodo. In tempi recenti si è poi rafforzata una corrente “scettica”, che tende a vedere nella globalizzazione soprattutto un dispositivo concettuale, ideologico e retorico, talvolta efficace come strumento di analisi teorica, ma privo di effettive capacità esplicative per la comprensione del presente. Tenendo conto di queste difficoltà, una delle poche strade percorribili, se si intendono indagare i processi di mondializzazione in atto, resta ancorata alla descrizione del modo in cui questi processi sembrano dispiegarsi nelle società odierne. In primo luogo, la globalizzazione implica la costruzione o l’intensificazione di legami di interdipendenza tra territori e popolazioni. L’evoluzione delle reti infrastrutturali e la diffusione delle tecnologie informatiche e digitali hanno contribuito a ridurre le distanze tra le parti del globo, favorendo la circolazione di merci, prodotti e informazioni a un’intensità e a una velocità fino a qualche decennio fa impensabili. Tuttavia, tale aspirazione alla costruzione di connessioni planetarie si scontra con limiti reali, come risulta dall’estesa reintroduzione di politiche economiche protezionistiche; dall’esistenza di ampie zone geografiche ancora marginali, che vengono utilizzate soltanto per lo sfruttamento delle loro risorse naturali o per la delocalizzazione delle attività produttive; dalla difficile gestione dei flussi migratori, che ostacola, quando non impedisce, la mobilità degli individui; dalla presenza di meccanismi di controllo e manipolazione di dati e notizie, specie in campo informatico. In secondo luogo, la globalizzazione corrisponde alla creazione di organismi e istituzioni sovranazionali, alcune delle quali risalgono al secondo dopoguerra e che dovrebbero garantire la stabilità politica, l’integrazione economica e la giustizia internazionale. Anche l’efficace funzionamento di questi apparati è spesso frenato dall’azione di una pluralità di fattori, tra i quali il rafforzamento dei confini e delle frontiere nazionali, pur in un momento di crisi della sovranità degli Stati, e il ruolo dirompente della finanza, con i sempre maggiori spazi di autonomia conquistati e con la sua capacità di incidere sulle decisioni della sfera politica. Infine, i processi di globalizzazione comportano direttamente e indirettamente conseguenze che hanno suscitato movimenti di protesta rispetto agli esiti della mondializzazione. Non si tratta soltanto degli effetti osservabili, valutabili e persino misurabili a livello statistico, come le disparità tra le fasce sociali, il divario nell’accesso a determinati servizi, la portata delle catastrofi ecologiche, ma anche di quella dimensione più sfuggente, legata alle percezioni individuali o collettive di tali problemi, di tali diseguaglianze e di tali rischi.

Le conferenze del ciclo Globalizzazioni saranno trasmesse in diretta web sul sito www.fondazionesancarlo.it.

Con il contributo di:

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Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Globalizzazioni
Periodo
Informazioni e contatti La partecipazione è libera e a richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni è organizzato dalla Fondazione Collegio San Carlo di Modena, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva di accreditamento degli enti di formazione del personale della scuola n. 170/2016. Le lezioni si tengono presso la sede della Fondazione, in via San Carlo 5, Modena. 059.421240, cc@fondazionesancarlo.it

Conferenze

14/02/2020

Infrastrutture, mobilità e reti di scambio internazionali

Andrea Giuntini

Centro Culturale

21/02/2020

Dall’età moderna all’età contemporanea

Maria Laura Lanzillo

Centro Culturale

06/03/2020

Movimenti di individui e popolazioni in una prospettiva geopolitica

Luca Raineri

Centro Culturale

20/03/2020

Connessioni virtuali e isolamento sociale

Alfonso M. Iacono

Centro Culturale

03/04/2020

Dal Novecento all’età globale

Franco Fabbri

Centro Culturale