Città come cultura. Contesti urbani e forme di identità

Ciclo di lezioni, settembre - dicembre 1996


La città – la metropoli soprattutto – ha costituito per gran parte della riflessione del nostro secolo il simbolo stesso della condizione dell’uomo moderno. Anche nella fase più recente di accelerazione della modernità essa continua ad essere pensata come il laboratorio sociale e culturale in cui si costituiscono e vengono osservate e riflesse le trasformazioni che descrivono il presente e individuano le configurazioni a venire.
I mutamenti intervenuti hanno alterato profondamente i caratteri materiali e formali della città, innestandovi nuovi ambiti di elaborazione delle identità e ulteriori universi di riconoscimento e legittimazione. Il legame sociale, separato dalla natura e affidato alla tecnica, si fa sempre più astratto e immateriale, conducendo alla frammentazione degli spazi urbani e alla perdita progressiva del riferimento a un luogo; di qui emergono processi massicci di sradicamento e al tempo stesso rivendicazioni di nuovi confini localistici. Il declino delle tradizionali appartenenze di classe o di popolo si manifesta in nuove gerarchie di residenza, in reinsediamenti di povertà. L’indebolirsi dei rapporti personali diretti lascia il posto a una forma inedita di solitudine e di riserbo, mentre apre a una altrettanto inedita ‘socializzazione’ che si affida alle reti informatiche.
La liquidazione dello spazio reale, connessa alla globalizzazione degli interessi e alle tecnologie di trasporto e comunicazione veloci, rischia di vanificare anche i luoghi di diritto. Ne scaturisce una crisi della cittadinanza, che non appare più come un bene socialmente disponibile per tutti. Erose le certezze fondate sulle politiche di compensazione sociale, risulta acuito il senso di precarietà e compare una forma moderna di percezione della paura che trova espressione nel ricorso sempre più frequente alle categorie di rischio e sicurezza. Anche i canoni consolidati della percezione estetica si sono alterati e consunti, accelerando l’impoverimento non solo dei regimi sensoriali, ma della stessa esperienza individuale, ormai subalterna ad un immaginario visivo simbolicamente logoro.
Il ciclo di conferenze del Centro Culturale, sulla scorta delle indagini offerte dai cicli precedenti (La prova dello straniero, Tecnica e cultura, Natura e identità), intende ricomprendere criticamente la questione del moderno (evitando il catastrofismo nostalgico quanto la mera glorificazione del nuovo) a partire dalle forme di costruzione e revoca delle identità collettive e individuali di cui la città è riconosciuta come il luogo eminente.

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Città come cultura
Periodo
Informazioni e contatti Le lezioni si sono svolte presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena,Tel. 059/421240, fax 059/421260 e-mail: cc@fondazionesancarlo.it, www.fondazionesancarlo.it

Conferenze

25/09/1996

Nuove esperienze dello spazio e identità di fine secolo

Aldo Bonomi

Centro Culturale

11/10/1996

Consumo di futuro e nuove forme del conflitto urbano

Marco D'Eramo

Centro Culturale

25/10/1996

Antropologia della vita urbana

Alberto M. Sobrero

Centro Culturale

08/11/1996

La percezione della città come rischio

Alessandro Dal Lago

Centro Culturale

22/11/1996

Il consumo visivo degli spazi urbani

John Urry

Centro Culturale

06/12/1996

Cittadinanza e nuove forme dell'esclusione sociale

Giovanna Procacci

Centro Culturale

13/12/1996

Tecnologia vita biologica e spazio antropologico

Pietro Laureano

Centro Culturale