La scena dell’io è stata a lungo immaginata come unitaria e al tempo stesso scissa al proprio interno da una forte tensione agonistica: da un lato le passioni, intese come forza perturbante e selvaggia; dall’altro un’istanza guida – l’anima, la ragione – capace di imbrigliarle e ordinarle ricomponendo la tensione e l’equilibrio sempre minacciato.
Concepite come malattie dell’anima, come eccessi o come colpe, le passioni sono state campo di un secolare lavoro terapeutico e regolativo attraverso il quale è stata elaborata non solo la scena dell’interiorità, ma anche il suo correlato sociale e politico. Solo nella complementarietà con l’orizzonte delle passioni pubbliche, delle virtù che presiedono all’essere cittadino – di questo o di un mondo a venire – le passioni hanno potuto mobilitare i destini individuali entro l’agire comune. Così, nell’età moderna, l’egoismo, una volta ricompreso entro la categoria di utilità, ha potuto riformulare sia la sfera politica, sia quella individuale, conquistando al giardino della ragione intere aree di passioni incolte.
Quando l’opera di civilizzazione è parsa divenire onnipervasiva, il residuo incolto è caduto sotto la soglia di intelligibilità. Sottratti a un’elaborazione comune, tali residui passionali hanno potuto manifestarsi solo nella forma di patologie dell’eccesso – individuali o collettive – rivelando, soprattutto al nostro secolo, il debito che la ragione rischiarante ha contratto nei confronti del non-pensato passionale.
Anche la scena dell’io risulta modificata: certo meno conflittuale e più autonoma, ma al tempo stesso, col tramonto delle grandi narrazioni collettive, priva di una propria unità discorsiva e incerta sui varchi che connettono il sentire individuale a quello sociale. I contesti passionali, ripiegati sul sé, appaiono intensificati e indeterminati, fungibili e revocabili e possono manifestarsi nell’esperienza ordinaria nella forma dell’indifferenza e della perdita di identità. In questo quadro, il lessico e la semantica tradizionali sembrano non cogliere più il senso delle passioni contemporanee, che si presentano di nuovo come un compito per il pensiero.
Il ciclo di lezioni Le passioni del sé intende ripercorrere gli snodi più significativi di questo processo secondo una prospettiva di storia della cultura volta a rendere intelligibili le forme attraverso cui l’individuo moderno si è compreso e costituito.
Riepilogo
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