Lo stato di disagio e di confusione in cui ci troviamo nel bel mezzo dello sfaldamento dei legami sociali in rapporto a istituzioni come la scuola e la sanità è piuttosto evidente. Il modello aziendalistico abbracciato ormai da tutti sta creando solo danni. L’ossessione per i risultati di ogni azienda-scuola o di ogni azienda-sanità, in un clima deplorevolmente concorrenziale spinto verso il basso, ha fatto spostare l’attenzione degli operatori e delle famiglie dal valore effettivo della formazione e della cura all’ansia egoistica (l’egoismo non è solo individuale, può essere anche collettivo), una gara insensata tra scuole e tra aziende ospedaliere che spinge sempre di più verso le diseguaglianze e il quasi totale disinteresse nei confronti delle persone, siano esse gli insegnanti con il loro ruolo, gli alunni con la loro identità, gli operatori sanitari con la loro disponibilità umana, i pazienti con le loro insicurezze. Nelle scuole si è spezzato il legame tra genitori e insegnanti, negli ospedali il lato umano nella sofferenza scompare di fronte ai protocolli. Il diritto si sostituisce alla fiducia, ed è diventato il distorto baluardo per individui che annaspano nella solitudine. Oggi l’aziendalismo è un vero delirio ideologico. I lavoratori, si dice, sono imprenditori di se stessi, così costano meno alle aziende e possono essere meglio sfruttati; le scuole, le università e gli ospedali, invece di pensare alle loro rispettive missioni, affogano penosamente nell’ansia generalizzata della competition, versione metropolitana e neoliberista della giungla. Il bene comune è preda dei privati e l’ambiente è in pericolo. Inoltre, siamo connessi e isolati. Le comunità virtuali che ci legano al mondo in modo attraente e vertiginoso crescono a scapito dei legami sociali e delle comunità reali e territoriali. Siamo tutti qui e altrove simultaneamente, ma non troviamo più il tempo per stare con noi stessi e con gli altri. La connessione globale convive con la solitudine e la depressione. Benvenuti nel realismo capitalista!
(da A.M. Iacono, Benvenuti nel realismo capitalista, in E. Profumi e A.M. Iacono, a cura di, Ripensare la politica. Immagini del possibile e dell’alterità, Pisa, ETS, 2019, pp. 15-32)*
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